L'Arte dell'Ascolto

copertina di L'Arte dell'Ascolto

Incontri formativi per sviluppare la capacità di ascolto di sé e degli altri.

24° anno di attività

L’Arte dell’Ascolto è il luogo per un’autoformazione permanente rivolta a giovani e adulti, che nasce a Bologna nel 2000, con l’intento di stimolare l’attenzione ad un efficace ascolto quotidiano di sé e degli altri, per continuare ad imparare ogni giorno dalla VITA! La vita insegna costantemente a chi la sa ascoltare e sa coglierne anche le più piccole esperienze significative in sintonia con i propri bisogni naturali.

Perché sviluppare una capacità di ascolto?

L’ascolto è fondamento di una comunicazione autentica. Una risorsa per migliorare le proprie consapevolezze e le relazioni.

Durante gli incontri mensili, si sperimentano differenti forme di ascolto: di sé, dell’altro, del silenzio e alcune modalità di relazione, quali: ascoltare senza commentare; riflettere e confrontarsi su temi di vita; narrare storie come insegnamento. Una modalità di meditazione tra silenzio e parola. Una ricerca che tende a sviluppare qualità ricettive, aperte, duttili, creative e feconde: le qualità dell’ascoltatore.

In questo luogo è dato ampio valore alla parola che nasce dall’esperienza e che si esprime in modo moderato, umile e pacificante. Si potrà trovare uno spazio di esplorazione e di scoperta dove la persona è considerata e rispettata per la sua unica e preziosa testimonianza.

E’ importante quindi che siano espresse il più possibile le diversità: per esperienza umana e culturale, per età, per idealità, per religiosità o per scelta politica e provenienza etnica; esse non sono indagate, ma accolte e fuse in un unico obiettivo comune: la profonda necessità e convinzione di verificare la propria capacità di ascolto a livello personale o lavorativo (operatori sociali, sanitari, scolastici o del volontariato… che hanno nell’ascolto e nella relazione il centro della loro attività).

Introduzione agli esercizi pratici e di pensiero

Tutti gli esercizi che si presentano alla nostra esperienza propongono di trovare comportamenti e punti di vista nuovi, di fronte a quanto nel quotidiano pare avere lo stesso volto ripetitivo: pregiudizi, abitudini, condizionamenti, doveri di corrispondenza, fissità al ruolo. Va poi ricordato che, se trovare un ascoltatore disponibile è fonte di gioia, nel bisogno di essere ascoltati si terrà comunque conto dell’importanza di una relazione accogliente, rispettosa e condivisa.

Il carattere auto-formativo dell’attività prevede inoltre che nessuno si attenda risposte alle proprie domande da altri o da ‘esperti’, poiché é la convergenza dell’ascolto attento a permettere gli spazi più ampi dove si sviluppino ricerche personali in assoluta autonomia e senso di responsabilità. Il coordinamento si propone compiti introduttivi, mentre l’attività viene svolta attraverso la reciproca attenzione e lo stimolo di tutti i partecipanti che diventano artefici della propria formazione durante gli incontri e nella quotidianità.

Prima parte

PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI

Ci si accoglie pronunciando a turno il proprio nome.

ACCOGLIENZA

Esercizio per fare silenzio e disporsi all’ascolto.
Alcuni minuti per fare silenzio, per rallentare la corsa quotidiana e disporsi all’ascolto di se stessi e allo scambio con gli altri. 

ASCOLTO DI SÉ

Esercizio di osservazione di sé e di auto-comprensione.

  1. L’esperienza si svolge in silenzio per mettere a fuoco un dubbio nell’ascolto di se stessi o di altri. L’esercizio consiste nel cercare di superare, in autonomia, l’abituale definizione che se ne dà;
  2. Si potrà ugualmente riflettere sul superamento di un momento critico che si è ottenuto nel tempo, ripensandone lo sviluppo del percorso fatto.

ASCOLTO DELL’ALTRO

Esercizio di accoglienza e di ascolto degli interventi.
L’esercizio si compone di due parti:

  1. Chi lo desidera può esprimere una propria perplessità (sentita nel silenzio o in tempi precedenti) e cercare un punto di vista diverso su ascolti dati o ricevuti. L’intervento sarà accolto attentamente, con una partecipazione silenziosa, priva di commenti interni ed esterni. In questa fase è importante sia raccogliere l’esperienza altrui, sia osservare come si è in grado di ascoltare se stessi;
  2. Qualche intervento potrà evidenziare piccoli passi realizzati verso un ascolto migliore, esprimendo come si è riusciti a superare un momento critico o un’interferenza dell’ascolto (giudizio, impazienza, automatismi, schemi sociali…), come indicato nell’Ascolto di sé.

INCONTRO

Esercizio di approfondimento e di apprendimento.
Angela dialoga con uno dei partecipanti che desidera comprendere meglio alcuni passaggi di una propria situazione incerta; tra parola, ascolto e immagini, si ricercano nuovi punti di vista sul tema evidenziato. I presenti ascoltano in un silenzio attento e auto formativo.

Seconda parte

RIFLESSIONE SULL’ASCOLTO

Esercizio di osservazione della vita e di studio dell’ascolto.
Ci si confronta su un tema concordato in precedenza portando le proprie meditazioni, i propri dubbi ed osservazioni. Si instaura un dialogo a più voci – che non perderà mai di vista l’ascolto – dove si presenta l’esperienza personale come una ricerca fatta su se stessi, non come sola opinione. Tema previsto: Diventare Ascoltatore: alla ricerca della felicità, gioia, contentezza.

RACCONTI DI VITA

Esercizio di narrazione, di ascolto e di coinvolgimento.
Narrare è peculiarità umana. L’esercizio proposto è occasione per raccontare storie di vissuti propri o altrui compiutamente. Si accolgono con coinvolgimento e come insegnamento di vita. Non si fa alcun commento.

ASCOLTO DEL SILENZIO

Esercizio di liberazione.
Questa volta fare silenzio non ha alcun fine. 
È occasione per provare ad abbandonare i pensieri e a separarsi dalla realtà circostante.

Riflessioni sulla leggerezza

Riflessioni su leggerezza e linguaggio