Biblioteche di Bologna

L’horror classico

Il vero horror moderno nasce dal genio di Edgar Allan Poe, cui peraltro va ascritta anche l’inaugurazione del genere giallo. Con Poe le tematiche del genere e la maestria nella scrittura canonizzano un genere che non trova più arresto fino ai nostri giorni. Tutti i temi intorno alla morte (la decomposizione della carne, il terrore dell’essere sepolti vivi, il lutto), la violenza,  magari sotto forma di torture, il soprannaturale e l’elemento psicologico, che si rivela nelle fobie e nella malattia mentale, animano i suoi racconti. Nel genere durante l’Ottocento furono notevoli le opere dell’irlandese Joseph Sheridan Le Fanu, il primo a fare a meno dell’armamentario gotico di tetri castelli assortiti e ad ambientare le sue storie in ambienti quotidiani, in cui le angosce assumono fattezze allucinatorie, non per questo meno reali: nel suo romanzo più famoso, Carmilla, la protagonista viene vampirizzata dalla sua migliore amica. In Francia Guy de Maupassant,  maestro del realismo lo fu anche del fantastico: chi  poteva conoscere l’orrore della follia meglio di lui, che soffriva di allucinazioni per sifilide ereditaria, diventò pazzo e morì in manicomio?