Vittorio Accornero

(Casale Monferrato, 1896 - Milano, 1982)

Pittore, scenografo e illustratore autodidatta nasce a Casale Monferrato nel 1896. Il nome completo è Vittorio Accornero de Testa. Dopo i primi studi presso l’istituto “Leandri” è costretto ad abbandonare la sua formazione artistica a causa delle vicende belliche. Nell’immediato dopoguerra si riavvicina al mondo dell’arte e inizia a firmare le sue opere con lo pseudonimo Victor Max Ninon.

Collabora con diverse testate, tra il 1919 e 1924 realizza illustrazioni per il «Giornalino delle Domenica» di Vamba, per «Ardita» (anche insieme alla prima moglie, l’illustratrice Edina Altara) e per «La Lettura». Nel 1923 vince il concorso per le copertine indetto dalla rivista «El Hogar» di Buenos Aires e nel 1925 vince la medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di arti decorative di Parigi.

Nel 1929 si trasferisce per un breve periodo a New York assieme alla moglie e collabora con la rivista «Country Life», ma nonostante i riconoscimenti e i premi ricevuti decide di ritornare in patria.

Nel 1934 si trasferisce a Milano e abbandona definitamente lo pseudonimo Victor Max Ninon.
Illustra un gran numero di libri, sopratutto per ragazzi, e lavora per diverse case editrici, tra le quali Mondadori, Mursia, Hoepli, Martello. Celebri sono le tavole che realizza per Mondadori su Pinocchio e Cuore. Collabora inoltre anche con le riviste «Lidel», «Il Secolo XX», «L’illustrazione italiana», «Fantasie d’Italia», «La donna», «Cordelia», «Per voi signora», «Grazia», «Metropoli» e con la prima edizione dell’Enciclopedia dei Ragazzi realizzata sempre per Mondadori.

Tra la prima metà degli anni Trenta e gli anni Cinquanta del secolo scorso si dedica sopratutto all’attività di scenografo e costumista; a parte una breve parentesi per il cinema nel 1936, lavora prevalentemente per il teatro, curando scenografie e costumi per numerose operette, balletti e rappresentazioni della Scala di Milano e altri teatri milanesi come il Manzoni, il Lirico e l’Olympia. 

Tra gli anni Quaranta e Cinquanta pubblica come autore e illustratore sei albi per ragazzi, Le storie di cane Tommaso. In questi anni la sua attività pittorica si avvicina al mondo dell’iperrealismo; lodato da eminenti critici espone in numerose mostre personali sia in Italia che all’estero.

Dal 1960 al 1981 si avvicina al mondo della moda collaborando con Gucci e disegnando circa 80 foulards, tra i quali il famosissimo Flora realizzato per Grace Kelly.

Dopo una lunghissima carriera muore a Milano nel 1982.

Sitografia e bibliografia:

  • Paola Pallottino, Victor Max Ninon (Vittorio Accornero de Testa), in La metafisica: gli anni Venti. Bologna, maggio-agosto 1980. Vol. 2: Architettura, arti applicate e decorative, illustrazione e grafica, letteratura e spettacolo, musica, cinema, fotografia, a cura di Renato Barilli e Franco Solmi, Bologna, Grafis, 1980, p. 287-288.
  • Paola Pallottino, Storia dell'illustrazione italiana. Libri e periodici a figura dal XV al XX secolo, Bologna, Zanichelli, 1988.
  • Maria Signorelli, Accornero, Vittorio, in Enciclopedia dello spettacolo. Vol. 1: A-Bar, Roma, UNEDI, 1975, p. 54.
  • Fondazione Franco Fossati. Museo del fumetto e della comunicazione, https://www.lfb.it/fff/aut/a/accornero.htm

  • Galleria Bolzani, https://www.galleriabolzani.it/accornero/accornero.htm
  • Letteratura dimenticata, http://www.letteraturadimenticata.it/Illustratori%20A-C.htm