6 luglio 2022, 21:45
copertina di TOPKAPI

(USA/1964) di Jules Dassin (120')

SOTTO LE STELLE DEL CINEMA | RITROVATI E RESTAURATI
 

Non ho idea di quale sia il consenso della critica in proposito, ma se parliamo di film che privilegiano lo stile rispetto alla sostanza questo è incredibilmente divertente. Mi piace non solo per la sequenza del furto, spesso imitata, in cui uno dei membri della banda rimane appeso aun cavo calato dal soffitto, ma anche per la straordinaria interpretazione comica di Peter Ustinov.

Christopher Nolan, Guilty pleasures, “Film Comment”, vol. 37, n. 2, marzo-aprile 2001

Immaginate Rififi di Jules Dassin rifatto con lo spirito e lo stile comico di Mai di domenica e avrete una buona idea della natura del suo ultimo film, Topkapi […]. Anche qui si tratta di un film di rapina abilmente architettato; questa volta però l’obiettivo è strappare fragoroserisate, e resteremo sorpresi se non vi farà sbellicare dal ridere o contorcere per la suspense.
Resteremo sorpresi anche se non rimarrete abbagliati dalle scenografie stravaganti e variopinte e dall’ambientazione brillante e suggestiva,che si dà il caso sia Istanbul. È la prima volta che Dassin usa il colore in un film, ed è come un bambino con una nuova scatola di acquerelli.Si è dato alla pazza gioia.
Il regista inizia con Melina Mercouri, la quale nel suo immacolato tailleur sartoriale emerge come una statua di cera da un mélange di danzanti luci colorate per proclamare che è una ladra e che il suo piano è derubare il Museo del Palazzo di Topkapi a Istanbul. Segue uno stacco su un pugnale tempestato di smeraldi che emette bagliori verdi e dorati e si accompagna al costume di un sultano esposto in unavetrina del museo. È questo l’oggetto del suo piano e delle sue brame.
Adesso deve reclutare i ladri che metteranno a segno il colpo. Nella nebbiolina azzurra di un lungosenna parigino svolazza un bel mascalzone, Maximilian Schell. Lui insiste affinché la squadra sia interamente composta da dilettanti. È notte, e ci troviamo ora immersi nelle luci rosse e color lavanda di un boudoir.
Dassin mette così in moto il film in un’atmosfera cromatica che suggerisce eleganza, ricchezza, amore e – soprattutto – finzione. Nel pianoviene coinvolto Robert Morley, un lord inglese. È uno scienziato eccentrico, specializzato nella costruzione di congegni. Sarà lui a occuparsi del macchinario con cui i ladri si caleranno dal soffitto e preleveranno il pugnale dalla sua teca.
Vengono poi reclutati due forzuti. Sono Gilles Segal e Jess Hahn. A una guida turistica in un porto greco tocca il compito di guidareun’auto. Ed è una fortuna che scelgano proprio lui, perché è Peter Ustinov e il personaggio è estremamente buffo e delizioso. È la salvezza del film.
Sono infatti le sue disavventure, i suoi pasticci e le sue paure che trasformano il film in qualcosa di più di un melodramma dai risvolti farseschi: grazie a lui diventa una sorta di gioiosa parodia della brutta arte del furto con scasso. Vedere Peter Ustinov che affronta sudando gli incontri fortuiti con la polizia turca o è costretto a fare la spia mentre prende parte al piano della gang o si arrampica sul tetto in predaalle vertigini, con il Corno d’Oro in lontananza, significa assistere a una commedia di prima classe.

Bosley Crowther, “The New York Times”, 18 settembre 1964

Restauro:
Per concessione di Park Circus. Restauro fotochimico promosso da The Film Foundation in collaborazione con Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc. con il sostegno di Hollywood Foreign Press Association. Un ringraziamento speciale a Christopher Nolan ed Emma Thomas