Piero Bernardini

(Firenze, 23 giugno 1891 - 13 ottobre 1974)

Piero Bernardini nasce a Firenze il 23 giugno 1891. Nel 1908, all’età di 17 anni, dopo aver frequentato la locale Scuola Libera di Nudo presso l’Accademia di Belle Arti con Luigi Bertolini e poi la Scuola dell’acquaforte con Celestini, debutta come illustratore su «Il Passerotto», diretto da Ceralacca (pseudonimo di Aldo Valori), dando così inizio a una lunghissima carriera come illustratore, autore e giornalista.

A capo di una nutrita schiera di illustratori forma un gruppo culturale che lo stesso Filippo Tommaso Marinetti definisce «movimento contenente indubbi elementi di simultaneità» in una serata futurista al teatro Verdi di Firenze.

Nella sua autobiografia Fatti miei. Memorie di un ottuagenario, pubblicata nel 1971, traccia alcuni profili di suoi noti colleghi ed indaga il mestiere dell’illustatore. Si definisce figurinaio, termine che egli stesso conia, con ironia e amarezza.

Le sue illustrazioni (riconoscibili per la caratteristica firma, una lettera B sormontata da una losanga rossa) compaiono su numerose testate tra le più note («L’Illustrazione italiana», «Il Secolo illustrato», «Il Giornalino della domenica», «Il Corriere dei piccoli», «Il giornale del Balilla», «La Settimana dei ragazzi», «Il Corriere dei ragazzi», ma anche sul supplemento de «Il Resto del Carlino» e nella sezione della «Gazzetta del popolo» riservata ai più piccoli. Dalla sua matita nel 1945 nasce il personaggio di Fantasio, per «Il Corriere dei ragazzi», fanciullo dal caschetto biondo vestito come un piccolo eroe medievale in calzamaglia in cui c’è molto di autobiografico.

Collabora con alcune tra le più importanti case editrici del periodo come Mondadori, Bemporad, SEI, Formìggini, Paravia ed UTET. Particolarmente note sono le illustrazioni su Pinocchio e le “Pinocchiate” come nel caso del celebre Pinocchio in Africa (1924) o del curioso Pinoculus Latinus curato da Ugo Enrico Paoli (1962). Inoltre si devono a lui numerose tavole illustrate per l’editoria scolastica. Durante gli anni della guerra si diletta anche come autore per l’infanzia, pubblicando Novelle per i Ciccillini (1945), Un castello di Spagna (1952) e Il ciuco del pentolino (1955).

Lavora anche come pubblicitario per l’agenzia Acme e collaborò con il famoso cartellonista M. Dudovic.

Muore quasi cieco a Firenze il 13 ottobre 1974.

Bibliografie e sitologia:

  • Antonio Faeti, Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, Torino, Einaudi, 1972.
  • Fernando Tempesti, Piero Bernardini illustratore, «Prospettiva», 1977, n. 9, p. 72-75.
  • Paola Pallottino, L'asso degli illustratori. Piero Bernardini, Bologna, Cappelli, 1979.
  • Eadem, Piero Bernardini, in La metafisica. Gli anni Venti. Bologna, maggio-agosto 1980. Vol. 2: Architettura, arti applicate e decorative, illustrazione e grafica, letteratura e spettacolo, musica, cinema, fotografia, a cura di Renato Barilli e Franco Solmi, Bologna, Grafis, 1980, p. 270-272.
  • Eadem, Piero Bernardini, in Gli Annitrenta, Milano, Comune di Milano, Ripartizione cultura e spettacolo, Mazzotta, 1982, p. 580.
  • Eadem, Storia dell'illustrazione italiana. Libri e periodici a figura dal XV al XX secolo, Bologna, Zanichelli, 1988.
  • Silvia Serelli, Piero Bernardini e i suoi viaggi «verosimili e inverosimili» tra le mura domestiche, «Artistica - Critica dell’Arte in Toscana», 2005, p. 62-75.
  • Bernardini, Piero, in Dizionario Biografico degli italiani, https://www.treccani.it/enciclopedia/piero-bernardini_%28Dizionario-Biografico%29/
  • Letteratura dimenticata, http://www.letteraturadimenticata.it/Illustratori%20A-C.htm

 

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