Lina Buffolente

(Vicenza, 27 ottobre 1924 - Milano, 6 marzo 2007)

Fumettista e illustratrice italiana è tra le prime donne a disegnare fumetti in Europa; in Italia è sicuramente la prima donna ad occuparsi di fumetto, tanto che le viene attribuito il soprannome “La signora del fumetto”. In circa cinquant’anni di carriera collabora con alcuni dei principali editori di fumetti italiani, ma lavora anche per il mercato francese e tedesco e per la pubblicità. Per decenni è anche la fortunata autrice del rebus del famoso settimanale «La Settimana Enigmistica».

Nata a Vicenza si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1941 inizia la sua carriera al fianco di G. Cappadonia per Edital, nel 1942 realizza la sua prima storia a fumetti, Petto e Pollo, in collaborazione con Leone Cimpellin. Nell’immediato dopoguerra collabora con la casa editrice milanese Carroccio, illustrando classici della letteratura per ragazzi e in particolar modo i romanzi d’avventura di Emilio Salgari. Le illustrazioni per l’infanzia sono di alto livello, con un segno morbido e deciso; le sue donne sono romantiche e carnali, i suoi eroi forti e prestanti, le azioni veloci ed energiche, gli scenari avventurosi e misteriosi. 

Nonostante in quegli anni le donne siano invitate a illustrare praticamente solo libri per l’infanzia, Lina Buffolente considera il fumetto d’avventura la forma espressiva a lei più congeniale. Si impone quindi non solo in un mondo allora quasi precluso alle donne (il fumetto), ma anche in un genere che era realizzato “dagli uomini per gli uomini”: il fumetto d’avventura e, in particolar modo, il western saranno il filo rosso della sua carriera, già presente nelle tavole illustrate per i libri per i ragazzi (soprattutto nelle illustrazioni salgariane). Dalla sua penna nasceranno cow-boy e avventurieri come Frisco Jim, Colorado Kid, la donna pistolero Calamity Jane, Liberty Kid e Nadia. Per l’editore Sergio Bonelli illustra Piccolo Ranger e Il Comandante Mark.

Nel 2017, a dieci anni dalla sua morte, la Città di Milano iscrive il suo nome nel Famedio del Cimitero Monumentale.

Sitografia e bibliografia: