Alberto Della Valle

Napoli, 3 aprile 1851 - Napoli, 24 Dicembre 1928

Nasce a Napoli da un colonnello dell’esercito borbonico. Inizialmente decide di seguire le orme del padre ma rinuncia quasi subito alla carriera militare per dedicarsi alla pittura e al disegno. Il cognato, il pittore Edoardo Matania, lo presenta all’editore milanese Emilio Treves e nel 1880 inizia con lui una collaborazione per il periodico «L’Illustrazione Italiana».

Successivamente si trasferisce a  Genova, dove diventa noto al grande pubblico come uno dei maggiori illustratori di Emilio Salgari con Pipein Gamba (pseudonimo di Giuseppe Garuti) e Gennaro D’Amato. Per oltre vent’anni dà vita ai romanzi d’avventura di Salgari e negli oltre 21 volumi da lui disegnati i personaggi creati dalla penna dell’autore veronese assumono i volti dei suoi più stretti famigliari e collaboratori (quasi certamente il volto di Sandokan è quello di un suo parente). Come l’autore dei celebri romanzi d’avventura, Della Valle viaggia solo con la fantasia, senza mai abbandonare il suo studio o le mura domestiche, spesso sfruttando la fotografia.

Lavora anche per l’editore genovese Alberto Donath e dal 1907 per Bemporad a Firenze. Numerosi periodici riproducono le sue illustrazioni: «La Domenica dei Fanciulli», «La via azzurra», «Il giornale illustrato dei viaggi», «La Domenica illustrata», «Il Mattino Illustrato».

Alla vigilia di Natale del 1928 Della Valle si suicida sparandosi alla testa, utilizzando una pistola dall’impugnatura di madreperla come quella che aveva disegnato proprio nelle mani del suo Sandokan.

Bibliografia e sitografia: