Valerio Evangelisti, Gli sbirri alla lanterna
Valerio Evangelisti, Gli sbirri alla lanterna

Come spesso ci è capitato di fare nelle galleries precedenti, prima di affrontare l’opera romanzesca è bene partire da un testo saggistico di Evangelisti. In questo caso il saggio Gli sbirri alla lanterna. La plebe giacobina bolognese dall’anno I all’anno V (1792-1797), uscito nel 1991 per le edizioni Bold Machine poi ripubblicato nel 2005 da DeriveApprodi con un sottotitolo leggermente abbreviato - La plebe giacobina bolognese (1792-1797) - e l’aggiunta di una prefazione di Valerio Romitelli (a questa edizione fanno riferimento le citazioni di pagine). Il testo rimane invariato, compreso l’errore di chiamare in più punti Giovan Battista De Rolandis col nome di Giuseppe.

Il testo, pur concentrandosi su un quinquennio che precede di circa mezzo secolo gli eventi che Evangelisti narrerà nei due romanzi risorgimentali, ci sembra un antefatto fondamentale perché proprio negli anni 1792-1797 (e in particolare nel biennio successivo all’entrata dei francesi a Bologna nel 1796) si verifica un mutamento socio-politico che indirizzerà tutta la storia risorgimentale della città e di buona parte dell’Italia. Nella città felsinea infatti, ed Evangelisti sottolinea la sostanziale unicità del caso, già alla fine del XVIII secolo e per la prima volta nell’Italia moderna, il popolo - la plebe del sottotitolo - diventa protagonista attivo della vita politica, portando avanti istanze di cambiamento prima sociale poi politico ben più radicali rispetto a quelle proposte dalla borghesia e dagli intellettuali. Per usare le parole di Evangelisti: «Decisamente siamo allo spartiacque tra un secolo e l’altro, alla soglia del dischiudersi di una nuova soggettività popolare» (p. 62). Si verifica insomma negli ultimi anni del secolo «una più vasta trasformazione, politica e psicologica a un tempo, che vede la plebe farsi popolo, in attesa di divenire proletariato» (p. 86). Il partito giacobino bolognese compie in questi anni delle scelte «che davvero spianano la via ai modelli politici del secolo successivo» (p. 98). Bastano queste poche citazioni per capire che l’interpretazione storica che Evangelisti offre di questi cinque anni è la base su cui si costruisce il castello narrativo che comprende i due romanzi risorgimentali e la trilogia Il Sole dell’Avvenire, imperniato appunto sul protagonismo delle classi popolari nell’attività rivoluzionaria in campo politico e sociale.

Per questo e per altri motivi ci soffermeremo più a lungo del solito su questo testo saggistico.

 

A sinistra:

Valerio Evangelisti, Gli sbirri alla lanterna. La plebe giacobina bolognese dall'anno I all'anno V (1792-1797), Bologna, Edizioni Bold Machine, 1991.

Collocazione: 20. E. 1067

 

A destra:

Valerio Evangelisti, Gli sbirri alla lanterna. La plebe giacobina bolognese (1792-1797), Roma, DeriveApprodi, 2005.

Collocazione: 17*. AA. 870