
Prima di inventare e costruire il Piano che li porterà alla rovina e che è il punto più alto di dissacrazione di ogni sapere o credenza “ufficiali” che Salsano imputa all’autore nella recensione vista nell’immagine precedente - Belbo e Diotallevi facevano già un gioco simile pur se più innocuo, che Belbo spiega così:
«“È che Diotallevi, e io stesso, stiamo progettando una riforma del sapere. Una Facoltà di Irrilevanza Comparata, dove si studino materie inutili o impossibili. La facoltà tende a riprodurre studiosi in grado di aumentare all'infinito il numero delle materie irrilevanti”» (cap. 12, p. 67).
Il Progetto per una facoltà di irrilevanza comparata viene da lontano, dal momento che nacque «negli anni settanta durante un lungo consiglio di facoltà, e con la colllaborazione di Ezio Raimondi e Giorgio Sandri», come ci informa una nota presente in Il secondo diario minimo, in cui Eco elenca le materie impossibili o inutili che formano i quattro dipartimenti in cui la facoltà è divisa (p. 188-190: 188).
Umberto Eco, Progetto per una facoltà di irrilevanza comparata, in Id., Il secondo diario minimo, Milano, Bompiani, 1992, p. 188-190.