Ulisse Aldrovandi, Monstrorum historia (1657)
Ulisse Aldrovandi, Monstrorum historia (1657)

«Dopo pochi istanti le felci si aprirono e apparve un altro essere. Era diversissimo dallo sciapode, e d’altra parte al sentire nominare un blemma i nostri amici si attendevano di vedere quello che videro. La creatura, con spalle amplissime e dunque molto tarchiata, ma di vita sottile, aveva due gambe corte e pelose e non aveva testa, né peraltro collo. Sul petto, dove gli uomini hanno i capezzoli, si aprivano due occhi a mandorla, vivacissimi e, sotto un leggero rigonfiamento con due narici, una sorta di foro circolare, ma molto duttile, così che quando si mise a parlare gli faceva assumere varie forme, a seconda dei suoni che emetteva. Gavagai andò a confabulare con lui; mentre gli mostrava i visitatori, quello visibilmente annuiva, ed annuiva piegando le spalle come se s’inchinasse» (cap. 29, p. 372-373).

 

Monstrum Acephalon

Ulisse Aldrovandi, Monstrorum historia. Cum Paralipomenis historiae omnium animalium, Bologna, Bologna, Nicolò Tebaldini [i.e. Giovanni Battista Ferroni], 1642 [i.e. 1657].

Collocazione: 11. m. II. 4