
«Passarono attraverso la nebbia, poi videro di nuovo la luce del sole. Rimasero come abbacinati, e Abdul tornò a essere scosso da tremiti febbrili. Pensavano che dopo la prova di Abcasia sarebbero entrati nelle terre desiderate, ma dovettero ravvedersi.
Subito svolazzarono sulle loro teste uccelli dal volto umano che gridavano: “Quale suolo calpestate? Tornate indietro! Non si può violare la terra dei Beati! Tornate indietro a calpestare la terra che vi è stata data!” Il Poeta disse che si trattava di una stregoneria, forse uno dei modi in cui veniva protetta la terra del Prete, e li convinse a procedere» (cap. 27, p. 356).
Ulisse Aldrovandi, Monstrorum historia. Cum Paralipomenis historiae omnium animalium, Bologna, Bologna, Nicolò Tebaldini [i.e. Giovanni Battista Ferroni], 1642 [i.e. 1657].