Riscatto dalla schiavitù di Giovanni Seguassi, cittadino bolognese (1735)
Riscatto dalla schiavitù di Giovanni Seguassi, cittadino bolognese (1735)

La storia di Dago citata nell’immagine precedente è stata la storia di tanti cristiani che si sono ritrovati schiavi in paesi musulmani, spesso catturati in seguito a conflitti navali (così come naturalmente vale il discorso contrario...). Questa sorte è toccata anche a numerosi cittadini bolognesi, che per vari motivi si trovavano arruolati nelle flotte degli stati europei. A Bologna era l’Arciconfraternità di Santa Maria della Neve che si occupava di gestire il riscatto di questi schiavi. Per molti di questi cittadini riscattati e rientrati in Italia, veniva stampato un opuscolo in cui venivano ricapitolate sia le operazioni che avevano portato al riscatto, sia le peripezie in seguito alle quali il cittadino si era ritrovato in schivitù.

Particolarmente interessante e rocambolesca è la storia di Giovanni Seguassi, riscattato nel 1734 dopo una schivitù di soli due anni, però molto movimentati e tormentati. Catturato dopo un conflitto navale - essendo lui bombardiere su una nave spagnola - Seguassi rifiutò di rinnegare la fede cristiana, finì in catene e rischiò di morire arso vivo nell’incendio di una nave. Subì diverse violenze ed ebbe molte avventure: ancora una volta il resoconto storico gareggia con le avventure da romanzo.