Portella della Ginestra 1947-1997:  tra storia e memoria (1997)
Portella della Ginestra 1947-1997: tra storia e memoria (1997)

Abbiamo già avuto modo di ricordare il ruolo fondamentale che ricopre Eva nell’aiutare Stella a riscoprire le proprie origini pianesi. Il ricordo più doloroso da portare a galla è sicuramente quello del giorno della strage, vissuto da Stella a fianco dei genitori che muoiono in quella occasione. Lo strumento con cui Eva suscita le memorie della ragazza sono le fotografie che lei stessa ha scattato. Fra queste ci sono quelle prese immediatamente dopo che le raffiche di mitra sono cessate. La stessa Eva non riesce a capacitarsi di come in quel frangente sia riuscita a dedicarsi a quell’operazione di documentazione, che ora acquisisce un valore emotivo fondamentale per la crescita di Stella.

Vediamo qui e nelle immagini successive come Macchiavelli stia descrivendo proprio le fotografie messe in mostra nel 1997 e presenti nel catalogo citato in precedenza.

 

«Stella guardò la foto. Una donna urlava il proprio dolore, stretta in un gruppo di altre donne in nero che la sorreggevano. Nel grumo scuro la donna era una macchia chiara. Nella corsa verso un figlio o il marito o la madre, morti o feriti, le era forse caduto dal capo lo scialle che l’aveva coperta fino alla cintura. Macchie scure aveva sulla camicia bianca. Ed era sangue» (p. 176-177).

 

Portella della Ginestra 1947-1997: tra storia e memoria, catalogo a cura di Filippo Guttuso... [et al.] della mostra tenuta a Piana degli Albanesi nel 1997, Palermo, Cittá di Palermo, 1997.

Collocazione: 20. X. 1434