La mappa di Cosma disegnata da Zosimo
La mappa di Cosma disegnata da Zosimo

La mappa più importante all’interno del romanzo è senza dubbio quella di Cosma Indicopleuste, vero e proprio specchietto per le allodole con cui il monaco Zosimo inganna più volte Baudolino e i suoi compari, promettendola, nascondendola, facendola immaginare senza mai svelarla. Per non essere ucciso, quando nel capitolo 21 viene ritrovato a Costantinopoli, Zosimo disegna con uno stilo questa immagine, che rappresenta la Terra a forma di tabernacolo come la immagina Cosma.

 

«Esso mostrava la forma dell’universo, esattamente come un tempio, con la sua volta ricurva, la cui parte superiore rimane celata ai nostri occhi dal velo del firmamento. Sotto si stende l’ecumene, ovvero la terra su cui abitiamo, che però non è piatta ma poggia sull’oceano, che la circonda, e monta per un declivio impercettibile e continuo verso l’estremo settentrione e verso occidente, dove si erge una montagna talmente alta che la sua presenza sfugge al nostro occhio e la sua cima si confonde con le nubi. Il sole e la luna, mossi dagli angeli - a cui si debbono anche le piogge, i terremoti e tutti gli altri fenomeni atmosferici - passano al mattino da oriente verso il meridione, davanti alla montagna e illuminano il mondo, e alla sera risalgono a occidente e scompaiono dietro la montagna, dandoci l’impressione di tramontare. Così, mentre da noi cala la notte, dall’altra parte della montagna è giorno, ma questo giorno nessuno lo vede, perché il monte dall’altra parte è deserto, e nessuno vi è mai stato» (cap. 21, p. 263).

 

Eco torna a parlare di Cosma Indicopleuste in uno dei testi pubblicati nella raccolta del 2011 Costruire il nemico e altri scritti occasionali, che si intitola Astronomie immaginarie (p. 217-251) e rielabora due interventi tenuti nel 2001 e nel 2002. In queste pagine saggistiche non solo ritroviamo questo disegno e quello dell’immagine successiva, ma anche le parole che li accompagnano riprendono quasi letteralmente quelle del romanzo appena citate.

 

Umberto Eco, Baudolino, Milano, Bompiani, 2000.

Collocazione: CAGLI F. 55