La famiglia Baroncini deportata nei lager

24 febbraio 1944, 00:00

Il 24 febbraio vengono arrestati una ventina di lavoratori dell'Oare, l'officina di riparazione degli automezzi dell'esercito, appartenenti a un comitato antifascista e accusati di sabotaggio della produzione bellica.

Nella casa di uno di essi - Adelchi Baroncini - in via Rimesse la Gestapo scopre una piccola stamperia clandestina: alcune macchine da scrivere, un ciclostile e molto materiale di propaganda.

Tutta la famiglia - oltre ad Adelchi, la moglie Teresa e le figlie Lina, Jole e Nella - viene catturata e rinchiusa nel carcere di San Giovanni in Monte.

Adelchi e Lina saranno trattenuti per un mese presso il comando SS. La ragazza sarà ripetutamente picchiata e costretta ad assistere alle tremende torture inflitte al padre: "L'avevano legato alle mani e ai piedi e lo tiravano su e giù con una carrucola ...".

Il 6 maggio i Baroncini saranno tutti trasferiti a Fossoli, dove rimarranno alcuni mesi. Quindi saranno deportati nei lager: Adelchi morirà ad Hartheim, Teresa e Jole a Ravensbruck. Solo Nella e LIna torneranno a Bologna alla fine del conflitto.