Enrico Mazzanti

(Firenze 1850-1910) 

Ingegnere, disegnatore e illustratore, Enrico Mazzanti nasce a Firenze nel 1850, figlio di un pittore e restauratore. Consegue la laurea in Ingegneria edile ma poco dopo si dedica al disegno per l’editoria; illustra più di una quarantina di volumi sia di narrativa che di stampo scientifico ma in particolar modo si specializza nel campo dell’illustrazione per l’infanzia. Il suo nome è strettamente collegato a quello di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, di cui è grande amico. A lui si deve la prima versione illustata di Le avventure di Pinocchio. Storia di un  burattino, pubblicato a Firenze per la Libreria Editrice Felice Paggi.

Quello di Mazzanti è l’unico Pinocchio completamente illustrato quando Collodi era ancora in vita e l’amicizia che li legava fa supporre che sia l’unica immagine del burattino approvata dell’autore. Nel 1876 lo scrittore e l’illustatore già collaborano per la realizzazione delle immagini che accompagnano la prima opera di Collodi, I racconti delle fate. Le illustrazioni che realizza per Pinocchio riscuotono enorme successo anche all’estero e vengono richieste dalle case editrici straniere come apparato iconografico per le prime edizioni tradotte delle avventure del burattino.

Collabora con le maggiori case editrici italiane di quegli anni come Ferroni, Sansoni, Felice Paggi, Bemporad, Le Monnier e Paravia. Illustra anche alcuni testi di Emma Perodi, sopratutto quelli scolastici; per la Salani illustra tutti i titoli di Carolina Invernizio e per Le Monnier tutti i titoli della collana la Biblioteca delle Giovinette.

Il suo tratto è veloce e quasi schizzato, l’utilizzo del bianco-scuro appena accennato, lo sfondo sempre abbozzato non dà importanza al paesaggio (che in alcuni casi è totalmente assente); l’attenzione è incentrata tutta sui personaggi che spesso sono presentati in primo piano a mezzo busto. Le tavole di Mazzanti non sono mai gremite e affolate, preferisce utilizzare spazi pittorici brevi, tratteggiando pochi personaggi per volta. Il maestro a cui si ispira nella sua opera è il francese Gustave Doré; chiari sono i richiami alle sue opere nelle illustrazioni che realizza per Pinocchio. Si veda ad esempio il personaggio della fata, che ricorda l’immagine di Cenerentola di Doré nel Libro delle fate, o il personaggio di Mangiafoco che ricorda le fattezze del Barbablu creato da Doré sempre nella raccolta di fiabe sopra citata. Affascinato dal mondo fantastico e gotico trae ispirazione, oltre che dal francese, anche dagli illustratori tedeschi dell’epoca e dai pittori inglesi pre-raffaelliti.

L’opera di Mazzanti delinea le sorti del futuro dei “figurinai”; attraverso la sua opera il mondo della letteratura per l’infanzia, per anni asettico e volutamente rigido e censurato poiché inserito in un progetto didattico, si accosta alla tradizione iconografica popolare degli adulti - fatta di stampe popolari, immagini religiose e profane, tarocchi - o dei feuilletons.

Muore a Firenze il 3 settembre del 1910.

Bibliografia e sitografia: