
Mapop e kolin pong
In un libro come Magic Bottles è presente un “arcimboldismo” sotteso dove la drammatica potenza espressionistica delle bottiglie è tutta connessa con una apparenza teatrale che nasconde un cuore ben altrimenti complesso. Dietro le maschere di questa tremebonda commedia c’è un vero altrove, c’è uno zoo metafisico che diventa l’apparato onirico di un nuovo Little Nemo. Oggetti e animali balzano all’evidenza, ma anche si nascondono, oppure chiedono addirittura il ruolo di protagonista. L’identità delle bestie o quella delle cose può essere sempre messa in discussione, ma qui c’è comunque un posto per ciascuno dei personaggi, perché l’autore possiede la capacità di transitare da un luogo all’altro, da un’epoca all’altra, in questa redenzione degli oggetti agli occhi di un bambino.