A Salaborsa Lab Roberto Ruffilli il Premio Maria A. Abenante

Dedicato da AIB | Associazione Italiana Biblioteche a progetti di promozione dell’inclusione tramite attività e servizi innovativi in ambito bibliotecario

Salaborsa Lab Roberto Ruffilli festeggia il suo primo anno di attività con un importante riconoscimento da parte dell’Associazione Italiana Biblioteche: alla biblioteca di vicolo Bolognetti incentrata sulla multimedialità, luogo informale dedicato allo studio e all’apprendimento tramite percorsi trasversali tra i linguaggi e le discipline, è stato assegnato il Premio Maria A. Abenante.

Bandito a cadenza biennale, il premio ha l’obiettivo di selezionare progetti che dimostrino una chiara finalità di promozione dell’inclusione nelle sue diverse declinazioni, avvalendosi di attività e servizi innovativi, svolti nell’ambito di biblioteche di qualunque natura e tipologia.

La premiazione si è tenuta giovedì 8 giugno a Bari, al termine di Futuro anteriore: i tre pilastri della sostenibilità. Il nuovo Manifesto IFLA/UNESCO sulla biblioteca pubblica, XXIII Workshop di Teca del Mediterraneo. Da Bologna è stato possibile assistere in collegamento alla premiazione dagli spazi di Salaborsa Lab.

Il progetto è stato selezionato tra 19 proposte pervenute ed è stato premiato a pari merito con Lassù è casa mia: primo albo illustrato per anziani promosso dal Consorzio Biblioteche Padovane Associate. Il Premio è stato ritirato dall’architetto Fabio Fornasari.
La giuria era composta da: Milena Tancredi (presidente), Agnese Cargini, Piero Cavaleri, Madel Crasta, Franco Neri, Vittorio Ponzani, Paul Gabriele Weston.

“Questo Premio, di cui siamo orgogliosi - commenta Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana - è la conferma della nostra politica culturale che investe nell’intreccio virtuoso tra innovazione dei servizi culturali e promozione dell’accessibilità e inclusione, con uno sguardo particolare rivolto all’adolescenza.
Il settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna sta sperimentando la valorizzazione reciproca tra innovazione e inclusione nell’ambito bibliotecario con risultati eccellenti, di cui Salaborsa Lab è un modello riuscito di grande qualità, che giustamente viene considerato tale anche a livello nazionale.
Ci congratuliamo con lo staff del settore Biblioteche e Welfare culturale, l’architetto Fabio Fornasari e il raggruppamento Liquid Lab che, con competenza e passione, hanno contribuito alla sua ideazione e realizzazione”.

Fin dalle prime fasi di ideazione, Salaborsa Lab ha scelto di declinare i concetti di accessibilità e inclusione nelle loro accezioni più ampie. Dall’ideazione fino ad arrivare alla progettazione degli spazi, dalla sostenibilità del progetto alla sua realizzazione, dalle modalità di gestione all’attenzione verso gli utenti che la frequentano, alla cura della relazione con il quartiere e il pubblico che ancora non la frequenta, la biblioteca si è posta e continua a porsi l’obiettivo di dialogare con la comunità e il territorio, identificandosi come agente di inclusione.

Lo spazio, che in precedenza ospitava la biblioteca “Roberto Ruffilli”, è stato riprogettato dall’architetto Fabio Fornasari e completamente ripensato per favorire lo scambio, l’interazione, la creatività, l’incontro nel segno del “fare”, manuale e digitale. Ne sono derivate una disposizione degli spazi e una scelta degli arredi che enfatizzano e facilitano queste funzioni: un ingresso iconico articolato in cinque figure ciclopiche, cinque porte colorate, dalle forme organiche, costitutivamente legate agli argomenti e alla ricerca di spiritualità laica, contemporanea che si trova nei manga, nelle AI, nella robotica e nei fumetti; i tavoli, che trovano la loro forma all’interno del principio collaborativo (ci si sostiene per sostenere); la cupola della sala con funzione fonoassorbente - realizzata con materiali di scarto - perché il silenzio non sia la regola tra le persone ma la “parola in ascolto”; la grande onda di lettura, spazio unitario tra il sopra e il sotto della sala, che assume una forma ibrida raggiungibile anche da chi ha difficoltà di movimento o si muove in carrozzina e permette di leggere nella posizione che si desidera, liberando il corpo dalla rigidità delle sedie.

La finalità individuata dal Comune di Bologna di contribuire al contrasto delle povertà educative e alla crescita culturale di tutte la fasce di popolazione (con particolare riferimento a quelle fragili e solitamente escluse dall’offerta culturale), tramite la creazione e il potenziamento di servizi e attività innovative a partire dal circuito delle biblioteche e della lettura, ha trovato in Salaborsa Lab un punto di riferimento territoriale, in sinergia con la rete delle biblioteche di quartiere e con l’apporto professionale degli educatori comunali.
Lo spazio di vicolo Bolognetti ha quindi assunto il ruolo di centro operativo per l'elaborazione e l’offerta di laboratori e percorsi trasversali ad alta connettività, flessibili, modulabili, accessibili, inclusivi, leggibili.

La realizzazione e la promozione di proposte educative e formative volte all’innovazione sono state possibili anche attraverso il progetto di welfare culturale Liquid Lab: rivolto alla cittadinanza tutta, Liquid Lab ha proposto e lanciato una nuova idea di biblioteca come fucina di idee in cui apprendere e sperimentare nel campo dei nuovi linguaggi e tecnologie, oltre che in quello della lettura.
Liquid Lab riunisce diversi soggetti operanti sul territorio, in ambito sociale e culturale: Archilabò società cooperativa (capogruppo), Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, Hamelin Associazione Culturale, Associazione Orlando, Baumhaus, Cooperativa Ossigeno, AIAS Bologna Onlus, Idee in movimento | Labàs, OPEN Group, FabLab Valsamoggia, Urban Lab, TotemLab Aps.

Entrambi i progetti, Salaborsa Lab e Liquid lab, sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo nell'ambito del PON Metro 14 - 20 (Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020).

Premio Maria A. Abenante

Maria Antonietta Abenante (Umbriatico, 13 aprile 1969 - Roma, 28 febbraio 2019) dal 1998 ha lavorato come bibliotecaria presso la Biblioteca multimediale del Consiglio regionale della Puglia “Teca del Mediterraneo” a Bari, occupandosi di catalogazione, reference, della raccolta e organizzazione di fondi specializzati. Dopo aver fatto parte del Comitato esecutivo regionale AIB Puglia dal 2003 al 2011, dal 2011 al 2017 è stata eletta nel Comitato esecutivo nazionale AIB, con delega a Lavoro e professione, mentre tra il 2014 e il 2017 è stata Vicepresidente nazionale e coordinatrice dell’Osservatorio Lavoro e professione; dal 2017 fino alla scomparsa è stata presidente della Sezione AIB Puglia.