Wu Ming 1, La Q di Qomplotto (2021)
Wu Ming 1, La Q di Qomplotto (2021)

Il collettivo Wu Ming si è trovato spesso ad incrociare la strada di Umberto Eco, a partire da quando del loro primo romanzo Q si diceva che fosse stato scritto dal professore di Alessandria nascosto dallo pseudonimo Luther Blissett (nome utilizzato dal collettivo fino al 1999).

L’incontro più significativo è sicuramente quello letterario che si verifica in La Q di Qomplotto di Wu Ming 1, testo dedicato ad analizzare come nascono, si sviluppano e crescono le fantasie di complotto. Il pendolo di Foucault è uno dei testi di riferimento per mostrare come quella che è, appunto, una fantasia - inventata con le più varie finalità - può diventare realtà e avere un impatto ben concreto e importante sulla vita delle persone e della società.

L’autore però non si limita a citare il Pendolo, ma ne prende a prestito i personaggi e un’ambientazione, il bar Pilade. È lì che si svolge tutta la seconda parte del testo di Wu Ming e che, in una dimensione onirica, l’autore (che è lui stesso personaggio) incontra i protagonisti del romanzo di Eco e gli racconta come le fantasie di complotto siano sempre esistite nel corso dei secoli, spesso con una continuità tematica sorprendente. Una situazione che ricorda i capitoli in cui Casaubon, proprio all’interno del bar Pilade, racconta a Belbo e Casaubon la storia dei Templari.

Wu Ming 1 si appropria così a fondo della vita dei personaggi del Pendolo che aggiunge alla discussione anche Valentina Belbo, cugina di Jacopo, della quale non si trova traccia nel romanzo.

Quanto questi personaggi siano importanti per la costruzione del ragionamento di La Q di Qomplotto lo si evince anche da quello che è l’indice dei nomi del testo, non presente nel libro ma pubblicato successivamente nel piccolo opuscolo L'elenco telefonico della Q di Qomplotto.

 

Wu Ming 1, La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema, Roma, Alegre, 2021.

Collocazione: 20. S. 9