
Abraham ben Samuel Abulafia fu uno dei più importanti studiosi della Qabbalah ebraica in epoca medioevale. Questo libro ne tratteggia la figura e propone anche alcuni dei suoi testi più importanti.
Il motivo per cui Belbo “battezza” Abulafia il computer appena giunto negli uffici della casa editrice Garamond è spiegato nel capitolo 5, in cui Casaubon rievoca il dialogo tenutosi fra lo scettico Diotallevi e l’entusiasta Belbo di fronte al nuovo oggetto tecnologico (p. 33-37). Il computer è visto come strumento in grado di portare al massimo livello proprio l’arte combinatoria che è alla base della pratica cabalistica. Si veda anche il primo file informatico che viene riportato nel testo, intitolato appunto Abu (cap. 3, p. 27-29).
Moshe Idel, L'esperienza mistica in Abraham Abulafia, Milano, Jaca Book, 1992.