«L’oracolo. Ossia la cabala parlante. Giornale» (1818)
«L’oracolo. Ossia la cabala parlante. Giornale» (1818)

Questa ricerca vuole essere anche un esempio di quello che si racconta nel romanzo, cioè che ogni argomento o evento può essere studiato e trattato in maniera seria e scientifica oppure superficiale e spregiudicata, alla ricerca del semplice effetto o di significati nascosti inesistenti. Cioè, per rimanere nella trama del Pendolo, da tutto si può trarre un libro per la Garamond o un libro per la Manuzio.

Quest’operetta ci offre la possibilità di vedere come un argomento di grande importanza come la Qabbalah ebraica - che già avevamo incontrato nell’opera di Mainardi nella sua versione magico-esoterica dell’ars combinatoria rinascimentale - può diventare un banale espediente per giocare al lotto o divertire, durante una serata in società, un’ingenua Damina che crede sia possibile prevedere il futuro. L’anonimo autore costruisce la sua Cabala parlante che - tramite giochi combinatori di numeri che parodizzano, senza consapevolezza, i procedimenti degli studiosi di Qabbalah ebraica - può fornire alla Damina l’oroscopo dell’anno 1818.

L’opuscolo si presenta come periodico, quindi come pubblicazione che presuppone ulteriori uscite secondo una scansione temporale più o meno rigida, in questo caso si presuppone annualmente.

Un tipo di pubblicazione che forniva indicazioni per l’anno entrante - e che nel corso dei secoli da strumento semplicemente informativo su feste, cicli stagionali e eventi importanti divenne sempre più anche un contenitore di elementi di divertimento e ludici - sono i lunari. In occasione dell’edizione 2025 di Archivissima. Il Festival degli Archivi, l’Archiginnasio ha preparato un video di presentazione della propria collezione di lunari, Memoria del tempo e delle stelle: i lunari dell'Archiginnasio, che copre un ampio arco cronologico, dal 1690 al 1928.

 

«L’oracolo. Ossia la cabala parlante. Giornale»

Collocazione: 17-SC.LETT.ALMANACCHI 11,5