Iohannes Tritheim, Steganographia (1606)
Iohannes Tritheim, Steganographia (1606)

La Steganographia di Tritemio è il testo che offre al colonnello Ardenti la chiave per interpretare il presunto messggio dei Templari trovato a Provins:

 

«"Non è perspicuo," osservò Belbo.

"No, vero?" acconsentì con malizia il colonnello. "E ci avrei perso la vita sopra se un giorno, quasi per caso, non avessi trovato su una bancarella un libro su Tritemio e non mi fossero caduti gli occhi su uno dei suoi messaggi in cifra: `Patnersiel Qshurmy Delmuson Thafloyn....' Avevo trovato una traccia, e la seguii sino in fondo. Tritemio per me era uno sconosciuto, ma a Parigi ritrovai un'edizione della sua Steganographia, hoc est ars per occultam scripturam animi sui voluntatem absentibus aperiendi certa, Francoforte 1606. L'arte di aprire attraverso occulta scrittura il proprio animo alle persone lontane. Personaggio affascinante, questo Tritemio”» (cap. 19, p. 109).

 

Abbiamo già riferito che Eco inserisce nel romanzo le illustrazioni di due rotule di Tritemio, tratte dall’opera Clavis Steganographiae, che completa la Steganographia e permette di decifrare messaggi criptati. Lia, la fidanzata di Casaubon simbolo del buonsenso e della razionalità, nel capitolo 106 dà del messaggio di Provins un’interpretazione ben diversa, mostrando che si tratta di un semplice documento relativo ad alcuni commerci effettuati in quella cittadina.

 

Iohannes Tritheim, Steganographia, hoc est ars per occultam scripturam animi sui voluntatem absentibus aperiendi certa, Francoforte, Ioannis Berneri, 1606.

Collocazione: 11. dd. II. 18