
Come citazione iniziale del capitolo 23 si trova una frase tratta da Dogme de la haute magie di Éliphas Levi, la cui figura è importante per portare anche la massoneria ottocentesca all’interno del Piano. Di Levi proponiamo però un’illustrazione tratta da un’altra opera, che Eco non cita direttamente ma che viene evocata quando, nel capitolo 64, Garamond commissiona a Casaubon la redazione di una Storia della magia per la nuova collana della Manuzio dedicata alle scienze esoteriche, Iside svelata.
L’illustrazione mostra il consueto, misterioso schema che spiega le connessioni segrete fra i vari elementi della natura, ma a noi lettori del Pendolo non sfugge l’uso della parola Piano nella didascalia. Se ragionassimo ancora una volta da “diabolici”, vi vedremmo un chiaro indizio del fatto che Levi è un precursore di Casaubon.
Éliphas Levi, La storia della magia. Con una esposizione chiara e precisa delle sue regole, dei suoi riti e dei suoi misteri, Todi, Atanor, 1922.