Il flipper di Pilade (e di Lorenza)
Il flipper di Pilade (e di Lorenza)

Forse pecchiamo di quell’eccesso di ricerca dell’analogia che porterà alla rovina il trio Belbo-Casaubon-Diotallevi, ma c’è un’altra macchina che è protagonista del romanzo e la cui diffusione scandisce il passare dei decenni. È il flipper che troneggia nel bar Pilade, in cui i protagonisti del romanzo sono soliti ritrovarsi. Installato fra gli anni Sessanta e Settanta come attrattiva per una nuova clientela al posto del vecchio biliardo (cap. 8, p. 50), alla metà degli anni Ottanta sopravvive «Per compiacere il nucleo storico» degli avventori del bar, pur se ormai superato da «altre macchine con lo schermo fluorescente, dove planavano a schiera poiane bullonate, kamikaze dello Spazio Esterno, o una rana saltava di palo in frasca emettendo borborigmi in giapponese» (cap. 34, p. 177). Al flipper Belbo dedica uno dei files contenuti in Abulafia (p. 177-178), che descrive come Lorenza Pellegrini giocava con quel vecchio oggetto ludico, «con le mani ma anche col pube» (p. 177). Casaubon è convinto che Belbo si sia innamorato di Lorenza proprio vedendola giocare a flipper - anzi col flipper. Un avvenimento decisivo dal momento che «La gelosia verso Lorenza è [...] il motore stesso dell’azione romanzesca» (Christian D’Agata, La password di Abulafia, p. 136).

L’immagine mostra uno dei primi flipper elettrici prodotti, datato 1949. Come fa notare la didascalia, le pinne respingenti sono rivolte verso l’interno, mentre nei modelli successivi saranno rivolte all’esterno. Nei primi modelli, risalenti agli anni Trenta, le pinne non erano presenti.

Le macchine a gettone - flipper, juke box, ecc. - furono molto importanti nel definire la nozione di tempo libero alla metà del XX secolo e diventarono uno degli oggetti che contribuirono a identificare i “giovani” come categoria a sé stante, sia in senso sociale che come segmento a cui il mercato poteva rivolgersi.

 

American play & emozioni a gettone: slot machine, juke box e flipper della collezione Morlacchi, Milano, Electa, [1996].

Collocazione: 20. Y. 911