9 giugno 2022, 18:00
copertina di La casa del tè

Incontro con Valerio Principessa e Marilena Renda

Gabriel è un ragazzo innamorato delle parole, soprattutto di quelle che è impossibile tradurre in altre lingue – come la giapponese wabi-sabi, che esprime l’autenticità dell’imperfezione, o come iktsuarpok, con cui gli Inuit dell’Artico intendono l’irrequietezza di quando si aspetta qualcuno oltre l’orizzonte, il desiderio di un contatto. Parole uniche e sole, come solo si sente Gabriel quando muore la vecchia Berta, con cui viveva. Confuso e smarrito, viene accolto nella casa affidataria della signora Michiko, nel quartiere Monti a Roma. Gabriel si trova così ad abitare sotto lo stesso tetto con altri minori rimasti orfani o sottratti a situazioni difficili, come il piccolo Leo, come Chiara, così affascinante, o Greta, sempre concentrata a scrivere messaggi al cellulare non si sa a chi, come il minaccioso Scar e Amina, chiusa in un mutismo impenetrabile.
Michiko, discreta e paziente, segue i suoi giovani ospiti con parole e gesti piccoli che restituiscono la grandezza dell’universo. I ragazzi le si affezionano ma, invasi dal proprio passato, sembrano incapaci di un incontro autentico fra loro, o forse di concedersi una nuova possibilità.
Finché un giorno Michiko scompare improvvisamente, lasciando dei misteriosi haiku… Gabriel e i giovani ospiti della casa sono obbligati allora a conoscersi davvero e ad aiutarsi per ritrovare Michiko prima che gli assistenti sociali si accorgano dell’assenza dell’unico adulto e li portino altrove. Devono imparare a comportarsi come una famiglia. È l’inizio di una ricerca per le strade di Roma e dentro sé stessi, ciascuno mettendo a frutto il proprio intuito, le proprie qualità, permettendo alle proprie ferite di venire allo scoperto.

Giovedì 9 giugno alle 18 in Sala Conferenze Valerio Principessa parla del suo libro La casa del tè con Marilena Renda

L'incontro è realizzato in collaborazione con Feltrinelli editore e LaFeltrinelli librerie

Ingresso gratuito.

Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi.

Anche se non è più obbligatorio, per entrare in biblioteca e per partecipare alle attività raccomandiamo ancora l’uso della mascherina (chirurgica o FFP2).