REPORT N. 91 - GDL LEGGEREZZA - LE ANIME MORTE di Nikolaj Vasil'evic Gogol

Mercoledì 6 marzo 2024, ore 17.00
XCI incontro del Gruppo di lettura Leggerezza

  La fatica di leggere, ovvero l'elemento più rilevante emerso dal confronto su questo libro. Più d'uno tra i presenti ha abbandonato la lettura e, tra coloro che l'hanno portata a termine, parecchi riferiscono lo sforzo di star dietro ai tanto numerosi nomi e situazioni, che si susseguono incalzanti lungo una narrazione che cambia continuamente, e ai periodi talvolta lunghissimi. Il fatto che sia un lavoro incompiuto, inoltre, inficia il giudizio del lettore.
 Un autore narcisista, per la continua intromissione in prima persona, e verboso, per le ripetute interminabili elencazioni, manifesta l'aspirazione un po' megalomane di generare un poema alla maniera del capolavoro del nostro Dante. Non manca però chi ne ha apprezzato l'eleganza, i dialoghi vivaci, perfetti per delineare i caratteri, e l'abbondanza delle descrizioni, l'ironia e a tratti la comicità, l'aspetto picaresco, i colpi di scena, che rimandano spesso a L'ispettore generale, confermando la fortunata propensione di Gogol per il genere commedia.
  Il punto di forza dell'opera sono i personaggi, innumerevoli e ritratti, da piccoli borghesi arricchiti quasi sempre illegalmente, nell'intento di affermare la loro esigua e miserevole fetta di potere sui malcapitati contadini o impiegati, eppure indolenti, creduloni, ciarlieri, mossi da un unico intento: il denaro. Una menzione speciale merita Cicikov, il filo che regge da solo tutto il romanzo, il mediocre truffatore a cui l'Autore in fondo guarda con simpatia, ingenuo e vile, col suo affannarsi a comprare le anime morte nella speranza di acquisire finalmente un pezzo di terra che lo qualifichi come possidente. Si evidenzia anche la fragilità dell'uomo. Le donne restano spesso sullo sfondo, raramente emerge quella che si pone il problema di capire le situazioni; sono donne chiocce e pettegole, coperte di trine e dedite alle apparenze che si concretizzano molto spesso nei banchetti esagerati che hanno il solo scopo di mettere fuori combattimento i bersagli, uomini, costretti alla loro tavola.
  La sostanza di quest'opera sta nell'insolita capacità di mettere alla berlina la società accidiosa, corrotta ed insignificante della Russia zarista di metà Ottocento, di cui Gogol riconosce, dichiarandola apertamente, l'inferiorità rispetto alle più evolute nazioni straniere europee dell'epoca.
  La religione, continuamente sottesa alle azioni dei protagonisti, consiste nel semplice continuo invocare il Dio protettore, ma manca una fede vera, così come manca una condanna esplicita dello squallore di certi soggetti. Appare chiaro come una società del genere sia stata la logica premessa alfiorire degli attuali oligarchi russi.

Termine dell'incontro alle ore 18.45

Per l’appuntamento di mercoledì 3 aprile 2024 alle ore 17.00 si leggerà:
Come un respiro di Ferzan Özpetek

Per l’appuntamento di mercoledì 8 maggio 2024 alle ore 17.00 si leggerà:
Un gentiluomo a Mosca di Amor Towles

Sofia Iaccarino