REPORT N. 88 - GDL LEGGEREZZA - MILLE SPLENDIDI SOLI DI Khaled Hosseini

Mercoledì 6 dicembre 2023, ore 17.00
LXXXVIII incontro del Gruppo di lettura Leggerezza
in Biblioteca Lame.

   A fronte del giudizio completamente favorevole di tutti gli altri presenti, soltanto un paio di lettrici riferiscono di essersi sentite disturbate, infastidite da questo libro. Un romanzo che, rappresentando tanti aspetti oppressivi della realtà dell'Afghanistan, dagli anni Settanta ai Duemila (ma ancora attuali) e del feroce sfruttamento della popolazione, di Kabul in particolare, nel passaggio dalla monarchia all'invasione russa al regime dei talebani, prende in maniera assoluta, si è letto in pochi giorni ancorché voluminoso, coinvolge e soprattutto commuove, quando non suscita rabbia.
   La scrittura veloce e chiara presenta i fatti e raramente indulge alle emozioni, la cruda realtà basta a se stessa. Ricorrono scorci dei paesaggi amati e di vita cittadina che dicono molto di un autore lontano dalla sua terra d'origine. Il finale romantico risulta benevolmente congegnato per offrire una speranza. Al di là del contesto storico, sempre ben chiaro, la forza è nei personaggi. Una rassegna di esempi di donne positive e di uomini al limite della bestialità dipinti in un concentrato di lutti, disgrazie e calamità, spesso indipendenti dalla loro volontà, corrisponde ad un bilanciamento tra odio e amore. Si richiama a tal proposito il recente film della Cortellesi sulla violenza domestica, così realistico ma lieve. Difficile individuare in tale congerie un protagonista.
   Mariam è la donna rifiutata, a cominciare dalla madre che tratta senza pietà la sua figlia bastarda. Subisce le angherie fisiche e psicologiche degli uomini a cui ha affidato la vita: il padre, l'uomo che sposa. È un modello di carattere, nella decisione finale di risolvere a modo suo, e definitivo, gli abusi, e di dignità quando si presenta all'ultima chiamata del proprio destino. Incarna la maternità pur dedicandosi a figli non suoi. Laila, la sola dotata di un'istruzione, appare sempre ben disposta nei confronti della sua rivale e compagna di sventure. Un'alleanza tra donne che sfocia nella decisione irreversibile, ma ben comprensibile in fin dei conti, se si vuole sperare che qualcosa cambi nella sorte del genere femminile in quel tipo di regimi teocratici, in cui la volontà non è mai del singolo credente, ma sempre del supremo ente regolatore del mondo. Evidente è il dualismo Rashid-Tariq, dove al primo, l'ignorante uomo padrone, dominatore e violento, tenero solo col proprio figlio maschio, si contrappone l'ingenuità del secondo, la bontà dell'amante esitante, del padre tenero e comunque lungimirante, rispettoso, quasi poco credibile. Un caso a parte, unico più che raro, è il personaggio del padre di Laila, il suo Babi, che insegna alla figlia come la cultura possa contribuire al riscatto personale e sociale. Naturale dunque che emerga il tema delle donne come preminente e oggetto di discussione. Ed è da loro stesse che dovrebbe nascere la ribellione, ma si sa bene che in tali contesti comporta spesso il sacrificio della vita, come avvenuto recentemente in Iran. Ritorna ogni tanto nella narrazione la figura del Comandante Massoud, assassinato per il coraggio di opporsi ai talebani e alla interpretazione radicale del Corano, simbolo della speranza di cambiamento.
   Ci si chiede infine quale fosse l'intento di Hosseini con questo libro. Far conoscere come l'Afghanistan, importante Paese di transito, come il Pakistan, sia vittima di giochi politici estranei: il grande gioco dei potentati. Una sorta di documento, di denuncia di un contesto storico e sociale che conosce bene. 

Termine dell'incontro alle ore 19.00.

Per l’appuntamento di mercoledì 10 gennaio 2024 alle h. 17.00 si leggerà:
La promessa di Friedrich Dürrenmatt
Per l’appuntamento di mercoledì 7 febbraio 2024 alle ore 17.00 si leggerà:
Furore di John Steinbeck

Sofia Iaccarino