REPORT N. 106 - IL VENTO GIALLO DI DAVID GROSSMAN
Mercoledì 3 dicembre 2025, ore 17.00
CVI incontro del Gruppo di Lettura Leggerezza
Siamo di fronte ad un’opera di cui pochi tra i presenti hanno portato a termine la lettura.
La verità è che nessuno si è sentito di esprimere un giudizio negativo, di disapprovarla sul piano letterario; piuttosto si riferisce una tale fatica, un tale senso di pesantezza dovuto ai problemi, alle sofferenze che affronta, da non riuscire a reggerlo fino in fondo.
Non si tratta di un romanzo, ma di una serie di brevi interviste, invero piuttosto informali, nate dall’incontro dello scrittore con persone di ambedue i fronti del conflitto arabo- israeliano.
La prima sofferta considerazione è che, purtroppo, dopo quasi quarant’anni dalla pubblicazione del libro le cose non sono cambiate, anzi, tragicamente peggiorate.
Bisogna prendere atto che si è di fronte ad un lavoro onesto, una raccolta di storie provenienti spesso da figure dolenti, un’interessante indagine psicologica e sociale alla ricerca delle radici dell’odio reciproco, riferita con una scrittura piana, con la finalità di capire piuttosto che impressionare. Nessun processo tra la ragione o il torto, né lodi né condanne, in un linguaggio privo di orpelli, che mette in luce particolari di vite dimenticate e fotografa situazioni intime che difficilmente troverebbero spazio in un reportage di guerra.
Gli incontri avvengono principalmente nei territori occupati della West Bank, che conosciamo come Cisgiordania, con gli operai della fabbrica nella zona opposta, la maestra di una scuoletta improvvisata, il patriarca di una famiglia senza speranze, gli studenti. Proprio questo uno degli elementi più interessanti: il desiderio di riscatto di molti giovani per mezzo del compimento degli studi, in un contesto in cui la lingua stessa è strumento di oppressione, e, per contro, l’apatia diffusa nei confronti di una situazione trascinata per decenni senza spiragli di soluzione da ambo le parti, israeliani e palestinesi, che comunicano soltanto tramite l’odio e la violenza.
Ancora più grave che si tratti della terra di Gerusalemme, di due civiltà impiantate su un senso religioso così radicale che annulla spesso la volontà del fedele stesso.
Un libro difficile, certo, così carico di afflizione che lascia l’amaro in bocca ed è dolorosamente ancora così attuale. Mai come in questo caso il dibattito nel nostro Gruppo è risultato così vivace ed appassionato.
Termine dell'incontro alle ore 18,45.
Per l’appuntamento di mercoledì 7 gennaio 2026 alle ore 17:00 si leggerà:
Rosso come una sposa di Anilda Ibrahimi
Per l’appuntamento di mercoledì 4 febbraio 2026 alle ore 17:00 si leggerà:
Amatissima di Toni Morrison
Sofia Iaccarino