REPORT N. 102 - A SANGUE FREDDO di Truman Capote
Mercoledì 7 maggio 2025, ore 17.00
CII incontro del Gruppo di Lettura Leggerezza
Ritenuto uno dei capisaldi della letteratura americana, questo libro ha diviso i nostri lettori, dai quali emerge una certa disparità di giudizio, che varia dal pieno, convinto apprezzamento al fastidio per la lunghezza dei periodi e le continue fratture nella narrazione, dal ritmo sincopato, che passa repentinamente da una situazione ad un’altra estranea.
Un’opera non proprio semplice, con due parti distinte, quella più giornalistica, in cui lo sguardo dell’autore appare distaccato, e l’altra più romanzata. La scrittura dunque è molto varia, dal formale al colloquiale; secco, razionale e minuzioso nella descrizione dei fatti, di più ampio respiro nella bellezza dei grandi paesaggi delle vaste praterie americane, più partecipato nel racconto accurato di alcuni caratteri. L’ambiente è protagonista dei fatti tanto quanto le persone, perfino l’autunno sembra sospendere il tempo fino al momento saliente, in cui comincia una dolce nevicata.
L’evento centrale, l’interminabile indagine sul brutale, immotivato assassinio di quattro persone inermi di una stessa famiglia idilliaca e quasi inquietante, scompare a tratti nel seguire le imprese balorde dei due responsabili psicopatici lungo le strade più diverse, diviene quasi documento sul primo Novecento quando si sofferma sulla vita nelle carceri e più ancora sulle dinamiche tra i suoi ospiti, da cui emerge sempre un quadro psichiatrico complesso.
I giovani Dick e Perry sono vittime di una cultura da sempre violenta; l’uno più furbo, che istiga senza mai sporcarsi le mani, l’altro, poeta e sognatore, vittima dell’abbandono e feroce in maniera pressoché inconsapevole. Innumerevoli personaggi di contorno, che contribuiscono a dipingere l’immenso quadro di Capote, dove tutto è eccesso, nel male e nel raro bene. Ma esiste il male?
Il Gruppo si sofferma a lungo sul confronto dello stile di vita rurale di quegli americani col nostro europeo. Laddove quelle famiglie si spostano, spesso con la loro casa su ruote, in cerca di lavoro e occasioni, noi restiamo ancorati alle nostre case di cemento, chiusi nei nostri riti e tradizioni; mentre essi incontrano altre genti, che arricchiscono o distruggono, noi viviamo barricati nelle abitudini e nei consueti, rassicuranti contatti. Quella facile mobilità da paese a paese, con la relativa precarietà dell’esistenza, quasi un connaturato peregrinare, diviene in realtà una grande occasione di scambio tra punti di vista, che apre la mente; fortunatamente i nostri giovani oggi si spostano molto per gli studi e scoprire nuovi orizzonti non può che essere un bene. Si richiama ovviamente il libro di Steinbeck, Furore, però di ben altro impatto e spessore.
A noi non resta, senza pretendere di capire, che prendere atto della realtà originaria della società americana, ma ancora e da sempre condizionata dalla supremazia della cultura WASP, puritana ed intransigente, che continua a dominare gli Stati Uniti.
Termine dell'incontro alle ore 18.45
Per l’appuntamento di mercoledì 4 giugno 2025 alle ore 17:00 si leggerà:
I mari del sud di Manuel Vazquez Montalbán
Per l’appuntamento di mercoledì 1 ottobre 2025 alle ore 17:00 si leggerà:
Tokyo Express di Matsumoto Seicho
Sofia Iaccarino