La legatura di "Viaggi in casa" di Xavier de Maistre (1913)

copertina di La legatura di "Viaggi in casa" di Xavier de Maistre (1913)

Il manufatto riguarda una legatura in cuoio su quadranti in cartone decorato a colore.

L'impianto ornamentale è stato apparentemente realizzato tramite procedimento litografico (vedi nota 1) quindi sottoposto a goffratura (vedi nota 2), come suggerisce il rilevo ottenuto. Il cartone utilizzato è generalmente di buona qualità in quanto deve sopportare le manipolazioni legate alla realizzazione del disegno, alla goffratura e all'esecuzione della legatura. Diverse le fasi di fabbricazione.

Erano sia l’editore sia lo stampatore (su consiglio del primo) a far disegnare la pietra, che diventava poi di proprietà dell’editore. La litografia era utilizzata per l'ornamento della coperta. Gli editori ricevevano dai litografi le coperte ornate a cura degli stessi litografi. Gli addetti tagliavano quindi i cartoni di supporto che applicavano alla coperta, per incassarvi successivamente il blocco, incollando le ultime carte di guardie lungo l’intera superficie dei cartoni. I piatti comportano un riquadro, provvisto dell'immagine litografica più o meno ampia, che non sempre è allusiva al testo, ma può anche riferirsi a un viaggio, a scene storiche e religiose.

 

 

NOTA 1: Tecnica di stampa a colori ottenuta da pietra o lastra di zinco disegnata a mano o con inchiostri litografici. In particolare, un precipuo tipo di pietra, opportunamente levigata e quindi disegnata con una matita grassa, ha la peculiarità di trattenere nelle parti non disegnate un sottile velo d'acqua, che il segno grasso invece respinge. Passando l'inchiostro sulla pietra così trattata, esso è respinto dalle parti inumidite e trattenuto dalle parti grasse: al torchio, perciò, la superficie da trattare riceve solo l'inchiostro che si deposita sulle parti disegnate e non sulle altre.

 

NOTA 2: Procedimento utilizzato per ottenere il rilievo su superfici in cuoio, tela o carta, realizzato con una placca, di genere diverso rispetto a quelle in uso per la doratura. Il disegno è inciso più o meno profondamente in cavo in una placca di bronzo, a seconda del rilievo da ottenere, e deve essere perfetto. Se la medesima composizione è impressa su entrambi i piatti, una sola placca è incisa. Il goffraggio del materiale di copertura proposto può non necessitare l’uso di una particolare forza. Le coperte erano realizzate per piccoli formati: si procedeva pertanto contemporaneamente su entrambi i piatti, con un’unica impressione del torchio. Si utilizzava una piastra sulla quale era interamente inciso il disegno, ma sulla quale era possibile ottenere degli incavi, localizzati in corrispondenza del titolo, dell’editore, del disegno centrale, in modo da adattare la coperta a differenti lavori.

 

Federico Macchi