ART CITY Bologna 2026
5 - 8 febbraio 2026
Dal 5 all’8 febbraio 2026 torna, per la quattordicesima edizione, ART CITY Bologna, il programma di mostre ed eventi promosso dal Comune di Bologna, con il sostegno di BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, con la direzione artistica di Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici del Comune di Bologna.
ART CITY Bologna 2026 ha come main sponsor Gruppo Hera.
A caratterizzare la manifestazione è lo Special Program che, con la curatela di Caterina Molteni, prosegue nel solco della sperimentazione invitando artiste e artisti italiani e internazionali a intervenire in spazi solitamente non fruibili a scopo espositivo, luoghi dimenticati o poco noti al grande pubblico. In questa prospettiva, l’edizione 2026 presenta una speciale collaborazione con l’istituzione cittadina che per eccellenza è dedicata alla conoscenza, al dialogo e al cambiamento: l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.
Nata nella data simbolica del 1088, l’Alma Mater è da sempre un punto di riferimento culturale, politico e civile per Bologna. La sua storia è intimamente intrecciata a quella della città e del suo paesaggio urbano, nei suoi palazzi e negli edifici che ne hanno accolto nei secoli le attività. Distribuita nel tessuto cittadino - nelle case dei docenti, negli spazi religiosi e in edifici pubblici - nel Medioevo e nel Rinascimento, trova la sua prima sede ufficiale nel 1563 all’Archiginnasio, per poi trasferirsi a Palazzo Poggi nel 1803. Da allora, la moderna Università ha progressivamente ampliato la propria presenza, costruendo la cittadella universitaria e contribuendo a trasformare il volto della città.
Lo Special Program di ART CITY Bologna 2026 rende omaggio a questa eredità culturale con un itinerario di arte contemporanea che attraversa i luoghi di questa prestigiosa istituzione, alcuni dei quali aperti al pubblico per l’occasione: l’Aula Alessandro Ghigi dell’ex Istituto di Zoologia, l’Atrio dell’ex Facoltà di Ingegneria, la Sala della Boschereccia di Palazzo Hercolani, il Teatro Anatomico della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, la Fondazione Federico Zeri, il Laboratorio didattico del Distretto Navile e l’Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna. Le opere - appositamente commissionate o riallestite - instaurano un dialogo diretto con questi spazi, attivando nuove letture della storia accademica, architettonica e politica dell’Ateneo.
Come da tradizione, le sedi dello Special Program non sono semplici contenitori ma dispositivi narrativi che danno forma al tema dell’edizione: la conoscenza e la sua trasmissione. In questo senso ART CITY Bologna 2026 esplora la formazione e l’insegnamento come esperienze radicate in un universo fisiologico e sensibile, oltre la loro consueta dimensione astratta e teoretica. Ed è a partire da queste premesse che nasce il titolo del progetto, Il corpo della lingua, ispirato all’omonimo testo di Giorgio Agamben, in cui il filosofo delinea una vera e propria anatomia del linguaggio: non un concetto statico, ma un corpo vivo, “in fuga non si sa verso dove, ma certo fuori da ogni identità grammaticale e da ogni lessico definitivo”. Per Agamben, il linguaggio - come il sapere - prende forma nella voce, nei gesti, nella relazione con l’altro. Ripensare il corpo significa quindi ripensare anche la conoscenza e le sue modalità di trasmissione.
giulia deval, Mike Kelley, Ana Mendieta, Alexandra Pirici, Augustas Serapinas, Jenna Sutela e Nora Turato sono le artiste e gli artisti dell’edizione 2026 di ART CITY Bologna e con i loro lavori indagano la conoscenza a partire dalla fisicità del sapere, capace di rivelare le strutture di potere nei processi educativi e, insieme, di aprire spazi di resistenza e nuovi orizzonti espressivi. In questa prospettiva, le opere in mostra propongono modelli alternativi di produzione e trasmissione del sapere, mettendo in discussione l’autorità e la linearità proprie della conoscenza accademica e artistica. I progetti espositivi interrogano la natura dei luoghi della formazione, le regole implicite che li governano e le trasformazioni simboliche, sociali e politiche che ne hanno segnato l’evoluzione, dedicando particolare attenzione alle nuove forme di intelligenza.
Nei giorni di ART CITY Bologna l’intera città si trasformerà in un palcoscenico della cultura contemporanea italiana e internazionale, riflettendone la ricchezza e la vitalità attraverso un ampio cartellone di iniziative artistiche proposte da istituzioni, gallerie e spazi indipendenti. Un programma che mette in evidenza la forza di un sistema culturale plurale e diffuso.