REPORT N. 94 - LA VITA DAVANTI A SÉ di Romain Gary

Mercoledì 5 giugno 2024, ore 17.00
XCIV incontro del Gruppo di lettura Leggerezza

   Un ragazzino arabo nella casa di una prostituta, avanti con gli anni e ormai fuori dal mestiere, racconta in prima persona la propria storia di fame e violenza, di mancanze e doni insperati, di traumi infantili e dolcezza istintiva, di amicizie e affetti non richiesti.
   Momò ci ha lasciati tutti spiazzati, commossi ed inteneriti. Tutti, senza eccezioni.        
   Sul piano stilistico siamo dinanzi ad un raro capolavoro. Lo scrittore colloca nella mente di un bambino un flusso ininterrotto di considerazioni e riflessioni intime, espresse con linguaggio assolutamente sconnesso e scorretto; in continua contrapposizione la crudezza del lessico e la rudezza nel manifestare emozioni con le acute valutazioni su situazioni e persone, frutto di una precocissima maturità rubata al dolore, alla solitudine, alla povertà. Come possa essere riuscito in maniera così singolare a rendere giudizi, entusiasmi e delusioni, propositi e fallimenti di un bambino troppo cresciuto, resta una specie di magia, di quelle che ti sorprendono ad ogni riga, ad ogni vocabolo, che legittima il secondo Goncourt ad un autore davvero fuori del comune. Con accenti al limite del filosofico, ingenuo e profondo al contempo, emerge l'intricata psicologia di un monello di quattordici anni, costretto in una situazione quanto meno anomala.
   Non meno evidente la tensione al futuro sottesa a tutti i pensieri del piccolo protagonista. La reciproca urgenza del bisogno, fisico e sentimentale, di accoglienza trasforma un mero rapporto di convenienza in uno scambio tenero e sincero e lo eleva a sublime forma anomala d'amore. L'atipica cura di e per una donna estranea diviene legame insensato e fortissimo tra la vecchiaia e la malattia che incalzano da una parte, e la speranza, alimentata dalla scaltrezza affinata dal bisogno quotidiano, di una nuova vita che rivendica il suo posto nel mondo.
   Una variegata umanità circonda, aiuta e protegge Rosa e Momò. Dai ragazzi pronti ad insoliti trasporti su e giù per le scale del condominio, agli amici delle più diverse etnie (tranne i francesi originari), che a modo loro - perfino coi balli tribali sfrenati nel chiuso di una stanza - si adoperano a risolvere malattia e disabilità con risultati poco convincenti, ma comunque influenti sul buonumore e la fiducia. Mentre si materializza un inutile padre redivivo, a cui non viene concesso altro che il raggiro che merita, il vecchio amico colto, con la fissa per Victor Hugo, fa da insegnante e mentore, il medico resta inascoltato e rassegnato, e tutti si prodigano instancabili e quasi mai risolutivi, così come la bellissima figura di Madame Lola, generoso rifugio per qualunque necessità. Tutto illegale, ma positivo, solidale, giusto.
   Si potrebbe, però, cadere nell'errore di ritenere che la vita nelle banlieue sia sempre tanto idilliaca, una favola bella da raccontare. Sappiamo che non lo è nella realtà, ma ci piace che resti per noi indimenticabile la figura di Madame Rosa, simbolo di una maternità inventata, ma non meno autentica, e di un rispetto per la vecchiaia, che la nostra civiltà post-industriale ha perduto.
   Il dibattito continua nel Gruppo sui problemi infiniti dell'integrazione delle persone, di altra cultura e civiltà, che approdano nella nostra terra, non lontani da quelli da cui sono scaturite certe guerre in atto in questi giorni.
Termine dell'incontro alle ore 18.30

Per l’appuntamento di mercoledì 2 ottobre 2024 alle h. 17.00 si leggerà:
Q di Luther Blissett

Per l’appuntamento di mercoledì 6 novembre 2024 alle ore 17.00 si leggerà:
L'ipotesi del male di Donato Carrisi

Sofia Iaccarino