REPORT N. 35 - GDL LEGGEREZZA - Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse

Mercoledì 6 dicembre 2017, ore 17.00
XXXV incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.

Nessuno dei libri letti fino ad oggi è stato così impegnativo, tranne, forse, il primo della Recherche di Proust. La discussione spazia dalle semplici emozioni a riflessioni ben più elevate sotto il profilo culturale.
Unanime la considerazione che si tratti di una narrazione pulita, scorrevole ed elegante, che solo qualcuno ha trovato un po' ripetitiva nelle pagine del lungo percorso mondano di Boccadoro, altri lo ritengono piuttosto un romanzo dinamico. Sembra una fiaba sul tema dell'amicizia, in cui la natura non è mero sfondo, ma elemento vivo e partecipe degli eventi. Qualche commento è entusiasta per la quantità di spunti di vario genere; qualcuno lo relega, con Siddharta e Demian, ad un tempo passato, all'epoca degli hippies e dei figli dei fiori, ormai superata dalla propria storia personale.
Si leggono anche due poesie dello stesso autore.
Inevitabile, data la recentissima esperienza di lettura, il confronto con il viaggio del Vatanen di Paasilinna: descrittivo e lineare quest'ultimo quanto quello di Hesse è complesso e penetrante. Ogni incontro di Boccadoro è pretesto per una digressione psicologica o filosofica, così come ogni interventolezione di Narciso. È un romanzo filosofico. Parte probabilmente dalla concezione di Schopenhauer della vita, pendolo perennemente oscillante tra il dolore e la noia, con minimi spazi di piacere.
È anche un libro saldamente ancorato al tema storico, imprescindibile, nel quale l'immagine ha un ruolo fondamentale di comunicazione alta, che riempie l'anima, in una ricerca continua ad un livello estetico e sostanziale superiore, ma senza approdi.
La cifra di questo romanzo è il dualismo. Evidente il rimando al concetto di apollineo e dionisiaco di Nietzsche: Narciso e Boccadoro personificano l'ascetismo contrapposto all'edonismo, lo spirito e il cuore, lo studio e il vissuto, il pensiero e l'istinto, il religioso e il laico. I sogni di fanciulle e di ragazzi, nascano dalla dea madre che genera o dal dio padre che governa, trovano il medesimo alimento nel rapporto di affetto reciproco. La madre è la stessa, la morte è la stessa.
L'andamento della storia è circolare, comincia e si conclude nello stesso luogo, in concreto e in astratto. Convergono il contrasto e l'antitesi di elementi così strettamente legati tra loro che alla fine coincidono; il ritorno è salvezza. Il ciclo si compie dunque con il sovrapporsi e addirittura con l'identificarsi dei due protagonisti: Narciso è Boccadoro. O almeno quello che avrebbe sempre desiderato diventare.
Risoluzione che trova equilibrio soltanto nell'amore. Boccadoro ama tutti, Narciso ama Boccadoro. Non c'è più confine tra l'amicizia e l'amore.
Tanti e tanto vasti e profondi i temi, che scavano nell'animo umano, che di volta in volta richiamano alla mente dei lettori le teorie psicoanalitiche di Jung, ma anche di Freud, la maieutica di Socrate e la filosofia orientale, i cui filoni la cultura occidentale non riuscirà mai a comprendere fino in fondo. Si cita il Bhagavad Gita, appunto.
Il romanzo suscita una domanda: cambia l'uomo nel corso della vita? caratterialmente e nei comportamenti l'uomo evolve per il vissuto, le relazioni, il dolore, per la personale crescita culturale, per l'epoca ed il relativo progresso, ma il temperamento resta immutato nel substrato. L'ultimo e più arduo compito da assolvere in sé rimane il superamento della dicotomia: ragione-positiva/cuore-negativo.
Il dibattito si è svolto con grande partecipazione, ad un livello di brillante confronto intellettuale ed empatico.

Per l’appuntamento di mercoledì 10 gennaio 2018 alle ore 17.00 si leggerà:
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald
Per l’appuntamento di mercoledì 7 febbraio 2018 alle ore 17.00 si stabilisce di leggere:
Il giorno dei morti di Maurizio de Giovanni

Termine dell’incontro alle ore 19,10

Sofia Iaccarino