REPORT N. 32 - GDL LEGGEREZZA - Venere privata di Giorgio Scerbanenco

Mercoledì 7 giugno 2017, ore 17.00
XXXII incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.

In tutti gli interventi alla discussione ricorrono le stesse considerazioni, nonostante la dualità delle posizioni; i giudizi sono da una parte completamente negativi, dall’altra positivi, pur senza entusiasmi particolari. È un libro che non lascia niente nel lettore, se non una sensazione di tristezza diffusa. È interessante per gli ambienti, per i personaggi principali, per i temi trattati.
Ci si chiede se sia un giallo, di cui manca la tensione; evidentemente c’è un delitto da chiarire, ma tutti concordano nel trovare la trama piuttosto inconsistente . Il lettore è preso dalle pagine iniziali, poi subentra frequentemente la delusione. Si distinguono nel romanzo due parti, la prima lenta di prologo, la seconda di maggiore azione, in cui si introducono gli argomenti.
L’autore si rivela abbastanza acuto (o scaltro?) da affrontare temi inusuali che anticipano i tempi, come l’eutanasia; la prostituzione, l’alcolismo, la malattia vengono accennati, anche se senza mai approfondire.
L’autore è un pretenzioso semianalfabeta, scrittore sgrammaticato cui la critica e la televisione hanno dato l’illusione di essere un artista, non conosce la lingua e abusa a casaccio di un lessico costantemente improprio, quando non è obsoleto. Tutto questo mentre in italiano scrivevano Calvino, Moravia, Gadda, Flaiano e tanti altri giganti della letteratura.
Il personaggio più importante, Duca Lamberti, è piuttosto attraente, un antieroe un po’ ambiguo tra la volontà di fare del bene e l’istinto di approfittare dell’occasione di far soldi. Le vere protagoniste sono le donne con le loro debolezze e contemporaneamente con la voglia di vivere o sperimentare, come nel caso di Livia.
Più stimolante il paesaggio urbano milanese, una Milano dove ognuno recita il suo ruolo, nelle zone periferiche con la loro desolazione, nelle tipiche balere dell’epoca. Ma il degrado è anche psicologico, delle ragazze attratte dal denaro facile da ottenere con qualche semplice foto, dei personaggi secondari che gravitano intorno al mondo della prostituzione come il fotografo, del parvenu arricchito disposto a tutto per soddisfare certe inconfessabili inclinazioni. In fondo la noia è causa delle più disparate e spesso tragiche conseguenze. Lo scopo di tutto ciò appare quello di suscitare una sorta di pietismo nel lettore.
In ogni caso si sottolinea e si condanna fermamente l’atteggiamento dell’autore, omofobo fino all’insulto, in un crescendo di volgarità, che appare eccessivo perfino in un tempo in cui la sensibilità verso tale situazione non era certamente quella odierna.
La discussione si è svolta in un clima di tranquillo e corretto confronto, come sempre.

Per l’appuntamento di mercoledì 11 ottobre 2017 alle ore 17.00 si leggerà:
Teresa Batista stanca di guerra di Jorge Amado
Per l’appuntamento di mercoledì 8 novembre 2017 alle ore 17.00 si stabilisce di leggere:
L’anno della lepre di Arto Paasilinna

Termine dell’incontro alle ore 18,45

Sofia Iaccarino