REPORT N. 52 - GDL LEGGEREZZA - La rivoluzione della luna di Andrea Camilleri

Mercoledì 6 novembre 2019, ore 17.00
LII incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.

La piena unanimità su questo libro è un dato davvero notevole, nemmeno una sola voce discordante: è piaciuto molto. Superata la difficoltà della comprensione del dialetto o dello spagnolo, peraltro italianizzato, denunciata da parecchi lettori, si gode di un'opera breve, quasi un racconto, ma appassionante, interessante per contenuti e ricchissimo sul piano dello stile narrativo. Ironia, umorismo e dramma si fondono in una lingua evidentemente manipolata, che non annoia mai, una lingua che è musica, oltre che densa di originalissime immagini. Si cita per tutte la stupefacente definizione La Pia Opera delle vergini pericolanti per intitolare un bordello. Un capolavoro di per sé.
In verità, più che per il libro, l'apprezzamento unanime è per l'autore. Un Camilleri maturo, gigante dalla immaginazione inesauribile, che ancora una volta si dedica alla sua scrittura migliore:
quella che consiste nell'architettare una narrazione di pura invenzione a partire da un oscuro passaggio che nella storia siciliana resterebbe poco più di un'annotazione. Ben più geniale che nel Montalbano un po' logoro e abusato, emerge qui l'esperto regista e sceneggiatore, che, su una scena visivamente forte, muove personaggi "pennellati", dipinti in maniera così particolareggiata che si possono vedere come fossero attori su un palcoscenico. Più che un romanzo, uno spettacolo.
La sagacia del grande conoscitore della sua gente, aggiunta all'abilità dell'artista che disegna innumerevoli elementi descrittivi, dà vita a figure potenti, al limite del caricaturale, come i componenti corrotti del regio Consiglio, primo fra tutti il vescovo di Palermo. Ma anche il timido protomedico, le tante ragazze e la pletora dei mendicanti diventano indimenticabili nelle mani di Camilleri.
La protagonista, donna Eleonora, si distingue per l'essere diafana al confronto con la pesantezza di chi la circonda, quasi divina, completamente identificata con la luna stessa. Così distante ma sensibile ai bisogni reali, forse per il suo passato di orfana, parla poco e agisce in fretta, è intoccabile nel suo ruolo; nessuno si azzarda a imbastire pettegolezzi sul suo conto, pratica che invece si riscontra tanto frequentemente nelle storie siciliane di costume. Destina la sua attenzione e il suo denaro alle donne, le ultime però: le prostitute anziane, le vittime degli abusi, le orfane sepolte nei conventi. Indubbio che scopo dell'autore fosse un omaggio all'intelligenza delle donne.
La bellezza della scrittura mitiga in parte la durezza degli orrori implicitamente denunciati. La capacità di rappresentare, senza mai dire chiaramente, riversa sul lettore una quantità delle peggiori abiezioni: la corruzione a tutti i livelli del potere, dei nobili come del clero, l'avidità, la superstizione, l'omicidio, l'ignoranza. Naturalmente il Gruppo si sofferma a lungo a discutere la stretta attualità di tali deprimenti situazioni, ma non si tralascia di notare che il romanzo è comunque colmo di sentimenti.

Termine dell'incontro alle ore 19.00

Per l’appuntamento di mercoledì 4 dicembre 2019 alle ore 17.00 si è stabilito di leggere:
Il vecchio che leggeva romanzi d'amore di Luis Sepulveda
Per l’appuntamento di mercoledì 8 gennaio 2020 alle ore 17.00 si leggerà:
E adesso, pover'uomo? di Hans Fallada

Sofia Iaccarino