REPORT N. 47 - GDL LEGGEREZZA - Strage di Loriano Macchiavelli

Mercoledì 6 marzo 2019, ore 17.00
XLVII incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.

L'argomento - la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna - è talmente congeniale al sentire dei presenti che non si può negare un interesse quasi pregiudiziale per questo libro, ancor prima di affrontarne la lettura.
Un romanzo attraente, articolato in una molteplicità di situazioni e personaggi, inquietante. Ricostruisce l'atmosfera cupa del periodo, anche se la narrazione dell'evento in sé si esaurisce in poche pagine e rimane piuttosto sullo sfondo mentre prevalgono le indagini nelle più varie direzioni e gli intrecci di percorsi politici e personali che ne derivano.
Si susseguono frequenti, accurate descrizioni, la strategia del racconto prende il lettore, in maniera efficace si fanno rivivere le impressioni del momento; la scrittura risulta scorrevole e piacevole per quasi tutti, perfino avvincente.
Dunque si legge volentieri, anche se provoca un profondo malumore. Restano isolate un paio di voci che dichiarano una notevole difficoltà di procedere in una narrazione confusa, appesantita dalla prolissità e dal lessico spesso improprio, oltre che dalle troppe inutili ripetizioni.
I personaggi più interessanti sono le due donne dal gran carattere, Claudia e Francesca, l'agente francese Jules Quicher e il colonnello Dalla Vita, ma molti altri richiamano in maniera fin troppo realistica politici e affaristi effettivamente coinvolti e operanti all'epoca in Italia: il ministro, il banchiere, il giudice, il giornalista, i capi mafiosi, i fascisti, i massoni, fino ai piccoli delinquenti delle bande criminali organizzate. Proprio la singolare storia di uno di questi banditi/assassini, costellata di disinvolti passaggi da un estremismo all'altro di colore opposto, suscita un interrogativo circa le strade e le evoluzioni possibili per quei ragazzi dei quartieri degradati delle città, in cui la violenza è valore di per sé e non ha bisogno di etichette; gli ideali, se ci sono, sono labili e provvisori.
Naturalmente si tratta di una creazione di fantasia, come ci si premura di dichiarare fin dall'inizio, ma tutto corrisponde. Purtroppo non aggiunge granché a quanto già noto e non risolve quell'enorme mistero ancora oggi insoluto. L'autore mette in gioco tante variabili senza focalizzarsi su alcuna, non si assume la responsabilità di trarre una conclusione certa. In realtà non c'è da aspettarsi alcuna soluzione, anche il finale afferma che la giustizia non c'è e non può compiersi, evidentemente. Una enorme, complessa ragnatela a cui manca il ragno.
Per qualcuno è uno scritto potente sul potere, che lancia un monito: urge munirsi di anticorpi per contrastare un'eventuale nuova dittatura. Inevitabile la penosa riflessione sulla lunga teoria di stragi compiute in Italia dagli anni Sessanta al 1989. Si contano i morti, lo Stato perde, nessuno si salva. Si deplora perciò, con una certa amarezza, la mancanza in città di un memoriale, una sorta di museo dedicato esclusivamente all'evento di tale rilevanza per Bologna, come si è fatto invece in maniera tanto suggestiva per il disastro di Ustica. Il recente monumento alla shoah (l'ennesimo nel mondo intero) eretto in zona stazione rappresenta un'occasione persa.
Con muto rispetto, infine, il Gruppo condivide l'angoscia che ha accompagnato la rilettura del libro da parte di una persona presente sul luogo al momento dell'esplosione, che ne rievoca sommessamente le dolorose sensazioni e il vibrante vivissimo ricordo, il danno.
Appassionato il confronto in questa serata su un tema così vicino al vissuto di tutti.

Per l’appuntamento di mercoledì 3 aprile 2019 alle ore 17.00 si leggerà:
L'Arminuta di Donatella Di Pientrantonio
Per l’appuntamento di mercoledì 8 maggio 2019 alle ore 17.00, presente l'autrice, si leggerà:
In quel che resta del tempo di Maria Paoloni
Per l’appuntamento di mercoledì 5 giugno 2019 alle ore 17.00 si stabilisce di leggere:
La zia marchesa di Simonetta Agnello Hornby

Termine dell’incontro alle ore 18.40

Sofia Iaccarino