REPORT N. 46 - GDL LEGGEREZZA - Neanche gli dei di Isaac Asimov

Mercoledì 6 febbraio 2019, ore 17.00
XLVI incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.

Neanche gli dei contro la stupidità possono nulla. Da questo aforisma di Friedrich Schiller trae spunto il romanzo tra i più acclamati di Asimov, universalmente riconosciuto come padre della fantascienza. Molto netta la suddivisione del romanzo in tre parti, in tre situazioni diverse tra loro, ma collegate dall' argomento centrale della storia riguardante l'acquisizione di una nuova inaspettata - e irreale - forma di energia pulita in un futuro non troppo distante e in un mondo provato dalla grave crisi del XX secolo.
La prima parte del libro è risultata piuttosto faticosa da seguire (è questa l'osservazione più condivisa nel Gruppo, per alcuni causa di abbandono della lettura) per la quantità di termini scientifici necessari a spiegare la scoperta sulla Terra della nuova incredibile possibilità. E' anche, però, la parte più concreta e realistica, in cui si conoscono i personaggi degli scienziati che, di fronte alla realizzazione della Pompa elettronica per il passaggio di elementi con un altro universo, non riescono a superare le consuete rivalità professionali, fino alla negazione da parte del chimico Hallam, alquanto casuale titolare della scoperta, delle possibili catastrofiche implicazioni per salvaguardare la insperata - e immeritata - conquista di fama e prestigio che gliene derivano. La stupidità umana, appunto.
La seconda parte, quella che ha affascinato tutti i lettori, tranne uno, è fantascienza pura. Asimov immagina una forma di vita assolutamente straordinaria nel Parauniverso che costituisce la controparte della Terra nello scambio che genera la nuova energia. La triade Razionalità-Energia-Sentimento, in forme che arrivano addirittura a rarefarsi, rappresenta in fin dei conti la perfezione possibile nell'uomo ideale. Dapprima contrapposte, ma poi confluenti nei Duri, le triadi di Morbidi si moltiplicano, si trasformano perennemente e trapassano, come la vita umana, in fondo.
Bellissimo il personaggio dell'Emotiva Dua, geneticamente destinata all'ignoranza benché elemento primario per la procreazione, che si emancipa dal suo ruolo debole per la caparbia volontà di sapere e di capire, al punto di giocare un ruolo fondamentale nei rapporti con i terrestri. Proprio la lotta per la conoscenza sarà il suo riscatto e la sua fine. In questa parte la narrazione raggiunge momenti di pura poesia.
Nella terza parte la Luna diventa protagonista, la descrizione del contesto di vita dei Lunariti è suggestiva. Qui l'autore ambienta una comunità di cervelli superiori, che, volontariamente evasi dalla Terra oppure indigeni, si prefiggono di portare a compimento ricerche scientifiche divenute impossibili sul pianeta per diversi motivi, non ultimo la stoltezza di tanti ambiziosi scienziati. In questo Denison è il personaggio più rappresentativo, lo scienziato proveniente dall'équipe repressa di Hallam, che, con il sostegno delle intuizioni di Selene, donna dal carattere e dalle capacità insospettate, riesce a concepire la struttura che farà da bilanciamento tra i due universi in gioco e in pericolo.
Ancora una volta la donna di Asimov è piena di risorse e determinante per gli eventi. Una voce maschile dal Gruppo: perché, non lo sapevate?
Un viaggio dunque che attraversa tre strutture sociali: si parte dalla Terra per arrivare nell'universo parallelo, assolutamente altro, e infine approdare sulla Luna, sintesi tra il noto e l'alieno. Asimov, che critica il mondo attuale ponendo ipotesi futuristiche su basi scientifiche, anticipa temi che negli anni Settanta non erano ancora così impellenti, soprattutto quello ambientalista. L'acqua come bene prezioso da razionare è oggetto di un'attenzione molto recente.
La scrittura, una volta oltrepassate le difficoltà dette, è comunque scorrevole; ben costruiti i dialoghi.
Il dibattito si accende intorno ai concetti di stupidità e di ignoranza. Mentre la stupidità appare comprensibile per una sua certa carenza congenita, l'ignoranza (non come mancanza di titolo di studio ma di volontà di conoscere) non ha scusanti, è una colpa. Da qui ci si sposta ad analizzare le cause della tristissima situazione culturale italiana degli ultimi decenni, sempre più squallida e deprivata. Il confronto è stato davvero vivace ed intenso, ma corretto.

Per l’appuntamento di mercoledì 6 marzo 2019 alle ore 17.00 si leggerà:
Strage di Loriano Macchiavelli
Per l’appuntamento di mercoledì 3 aprile 2019 alle ore 17.00 si stabilisce di leggere:
L'Arminuta di Donatella Di Pientrantonio
Per l’appuntamento di mercoledì 8 maggio 2019 alle ore 17.00, presente l'autrice, si stabilisce di leggere:
In quel che resta del tempo di Maria Paoloni

Termine dell’incontro alle ore 19.00

Sofia Iaccarino