REPORT N. 45 - GDL LEGGEREZZA - Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka

Mercoledì 9 gennaio 2019, ore 17.00
XLV incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.

Appare subito pressoché unanime l'apprezzamento per questo libro che racconta della condizione femminile all'epoca dell'immigrazione giapponese negli Stati Uniti nei primi anni Venti, fino all'internamento nei campi, dopo l'attacco di Pearl Harbor, di tutti coloro che, stabiliti sulla costa sul Pacifico, venivano sospettati in qualche modo complici o fiancheggiatori del nemico, una sorta di conveniente capro espiatorio. Si tratta di un episodio misconosciuto della storia americana che l'autrice intende in qualche modo documentare e portare a conoscenza di un pubblico più vasto.
Lo stile è piacevole, elegante, anche se piuttosto semplice. Un ritmo incalzante è dato dalla continua ripetizione del medesimo incipit per tantissime frasi, il che a lungo andare diventa per qualcuno abbastanza pesante. L'intera narrazione in prima persona plurale costituisce l'assoluta originalità di quest'opera; nella prima parte il noi è riferito a una moltitudine di donne arrivate per nave in America per sposare uno sconosciuto, nella seconda parte agli americani che, privati dei loro vicini orientali ormai deportati, risentono dell'assenza, divenuta improvvisamente significativa, di quegli straordinari lavoratori. Ne deriva una sorta di gigantesco affresco corale popolato da una miriade di personaggi, tra cui non uno solo spicca sugli altri.
Qui si procede per categorie: le donne, i mariti, i figli, i vicini, i datori di lavoro, le padrone di casa, eppure l'effetto è quello di incontrare una varietà enorme di aspetti, caratteri, anime, comportamenti, sentimenti e reazioni. Tante voci diverse, tanti volti per un unico corpo di donna. Emozionante.
Le donne giapponesi sono inizialmente delle bambine di varie età, di estrazioni sociali le più diverse, ma identiche nel loro ingenuo bagaglio di illusioni e speranze che verranno regolarmente smentite o deluse. Preso atto della cruda realtà, si dispongono al lavoro in casa e fuori sempre in assoluto silenzio, sempre sottomesse, e negli anni arrivano fino a distruggere i loro simboli religiosi, a cambiare nome, ad annullarsi fino a diventare fantasmi per un'integrazione che non avverrà mai. Nessuna affinità tra le due culture, nessuna amicizia tra i due popoli.
L'inizio gioioso diventa una storia tristissima di umiliazione e sacrificio, che non riguarda solo le donne, ma tutti. Si tratta di esperienze universali, ancora molto attuali, in cui ci si identifica, si riconosce il passato di tante famiglie italiane nel primo Novecento.
Il romanzo è denso di temi: la donna, il lavoro, la famiglia, il matrimonio, l'abbandono, il patriarcato, lo sfruttamento, la speculazione, il pregiudizio, la politica, ma primo fra tutti l'emigrazione. E' il manifesto del migrante di tutte le epoche e di tutte le latitudini. Inevitabile la lunga riflessione sul fenomeno dei migranti, per i quali ci vogliono almeno tre generazioni per dirsi integrati nella società di accoglienza.
Si nota la mancanza di una chiara rappresentazione delle condizioni sociali ed economiche del Giappone che si lasciava per emigrare, così come una descrizione più accurata della religione o delle tradizioni familiari. Ci si chiede se il tutto potesse essere stato maggiormente approfondito, ma si conclude che non poteva farsi altrimenti, per la quantità di situazioni raffigurate. Sarebbe divenuta un'opera smisurata.
L'incontro si è svolto in un clima di confronto pacato e corretto, come sempre.

Per l’appuntamento di mercoledì 6 febbraio 2019 alle ore 17.00 si leggerà:
Neanche gli dei di Isaac Asimov
Per l’appuntamento di mercoledì 7 marzo 2019 alle ore 17.00 si stabilisce di leggere:
Strage di Loriano Macchiavelli

Termine dell’incontro alle ore 18.45

Sofia Iaccarino