Report n. 61 - GDL Leggerezza - Il bambino di Budrio di Angela Nanetti

Mercoledì 2 dicembre 2020, ore 17.00
LXI incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
L'incontro è avvenuto in modalità digitale, in videoconferenza.

A prendere in mano questo libro è subito evidente che non si tratta del classico romanzo secondo i canoni tradizionali della narrativa. La storia si sviluppa su tre filoni che più volte si alternano: il racconto del medico Carradori costituisce l'ordito sul quale si intessono le lettere dei vari personaggi a rappresentare i documenti dell'epoca mentre i dialoghi puntualizzano la trama con la viva voce dei protagonisti. Una struttura complessa ma significativa e molto leggibile, anche se a qualcuno è risultata troppo pesante. Una originale terza via tra saggio e romanzo, opera importante di un'autrice molto competente.
L'atmosfera è volutamente cupa, le descrizioni sono straordinarie. Ambientato nel 1600 a Budrio, uno dei castelli di Bologna, il libro ritrae il borgo con estrema vivezza, la fatica dei contadini, la loro povertà endemica, gli immancabili flagelli del tempo, come la peste, e gli ingenui rimedi del bravo dottore. Colpisce il meccanismo delle relazioni umane, molto simile a quello dei social odierni, per cui una voce messa in circolo ad arte, amplificata e diffusa, innalza eroi e li distrugge con la medesima velocità, in paese come nella grande città. Per contrasto c'è una Roma bellissima agli occhi dello straniero, opulenta e spettacolare, contesa dagli architetti Bernini e Borromini, in realtà un vero bailamme manovrato dai cardinali e governato dalla potente donna Olimpia Pamphili. Peraltro l'unica donna cui si fa cenno nel romanzo, a parte l'accogliente Giuseppina, umanissima prostituta, la sola che apra le braccia al piccolo Giacomo.
Giacomo è il prodigioso bambino abbandonato dalla famiglia e allevato dal padre Mezzetti, dell'ordine dei Servi di Maria, che lo indottrina fino a renderlo un fenomeno da esibire ad un pubblico superstizioso, avido di stregonerie, a soli 7 anni.È la storia di una violenza. Al piccolo allievo il Mezzetti impedisce perfino di guardare il mare e le barche - la sola attrazione istintiva per lui - e lo costringe senza tregua sui testi greci e latini a soddisfare quella che è un'esigenza dettata unicamente dall'ambizione sconfinata e dall'orgoglio del maestro, dove la competizione è mascherata da disciplina, l'imposizione da sollecitudine. E la sottomissione del bambino è totale, ancorché discordante con il suo intimo sentire. Resta l'interrogativo sulla sua cosiddetta malattia: depressione o altro? Certamente la sua volontà è annientata.
Si pone così la questione della "libertà che nasce dall'obbedienza", se sia negativa la libertà per chi è costretto in gabbia e dunque sia meglio che non gli si conceda di guardare fuori. I sistemi educativi fondati sul terrore non sono troppo lontani dalla realtà di certe famiglie, in cui i padri prevaricano sull'orientamento dei figli a compensare i propri fallimenti. Un tema interessante è infatti la pretesa di sapere quale sia il bene per gli altri, scambiando spesso il proprio bene con l'altrui.
Personaggi secondari ma ben definiti sono il coraggioso padre Agostino, il medico-narratore Carradori che comprende la situazione ma non interviene , il priore dei francescani, il padre del bambino oltre alla pletora di ecclesiastici; sullo sfondo non manca il conflitto mai sopito tra i Gesuiti e gli altri ordini religiosi. Naturalmente sul tutto aleggia l'ombra sinistra dell'Inquisizione.

Termine dell'incontro alle ore 19.00

Per l’appuntamento di mercoledì 13 gennaio 2021 alle ore 17.00 si leggerà:
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso
Per l’appuntamento di mercoledì 3 febbraio 2021 alle ore 17.00 si leggerà:
Le solite sospette di John Niven

Sofia Iaccarino