Report n. 55 - GDL Leggerezza - Trappola per topi di Agatha Christie

Mercoledì 5 febbraio 2020, ore 17.00
LV incontro del Gruppo di lettura Leggerezza
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.

Un classico della letteratura gialla nella forma di testo teatrale, ma la parola scritta manca di quegli elementi indispensabili a creare l'atmosfera carica di suspense, che ne ha sempre reso attraente la messa in scena - la musica, le luci e le ombre, i rumori, l'interpretazione - e ne spiega lo straordinario pluriennale successo sui palcoscenici di tutto il mondo. Dunque si perde molto con la sola lettura, che resta però piacevole per la grande maggioranza dei presenti e un libro completamente inutile per alcuni altri.
Anche qui appare evidente la peculiare abilità di questa autrice, indubbiamente la giallista più famosa al mondo: la costruzione della trama. Nello sviluppo del racconto la ricerca pura e semplice dell'assassino e l'intreccio degli eventi prevalgono su ogni altro aspetto narrativo e sulla scrittura stessa. Come in tanti altri romanzi della Christie, l'ambientazione è ristretta ad un unico locale, per evidenti esigenze teatrali, il che amplifica quel senso di vaga oppressione che pervade l'opera fin dall'inizio.
E' la storia di una vendetta. Al di là della trama, che susciti o meno un vero coinvolgimento, si prova una naturale amarezza per la vicenda dei bambini e si arriva addirittura ad un sentimento di comprensione ed empatia per il colpevole, vittima anch'egli. Nemmeno un'emozione da registrare, tuttavia, se si escludono i cadaveri e le sparizioni tipici del poliziesco.
Non c'è un protagonista, tutti i personaggi sono degni di nota, ma nessuno è approfondito.
Nessuno è quello che sembra, tutti sono sospetti. Sono tutti soli, senza un'abitazione, in cerca di ospitalità e forse di una qualche forma di accoglienza da parte dei non tanto occasionali coinquilini.
La filastrocca dei tre topolini ciechi (da un'opera precedente della stessa autrice) fa da colonna sonora al procedere dell' indagine e comunque lo svelamento del colpevole sorprende piacevolmente chi non ha dimestichezza con questo tipo di narrativa.
Riflettendo sul meccanismo del giallo, che mostri o nasconda di volta in volta gli indizi, che ne faccia partecipe il lettore o lo svii di proposito, inevitabile richiamare opere ed autori altrettanto noti, primo fra tutti Umberto Eco ed "Il nome della rosa", ma anche il Nero Wolfe di Rex Stout e Simenon col suo Maigret, contemporanei alla Christie. Su questo piano, però, non c'è gara. La ricchezza storica di Eco, le mille sfumature della Parigi di Simenon e la particolarissima personalità di Wolfe non temono il confronto.
Si riporta l'ipotesi di alcuni commentatori che l'autrice nelle sue opere abbia sempre avuto lo scopo di mettere alla berlina la puritana società inglese del suo tempo, da lei non proprio apprezzata.

Termine dell'incontro alle ore 18.30

Per l’appuntamento di mercoledì 4 marzo 2020 alle ore 17.00 si leggerà:
Cecità di José Saramago
Per l’appuntamento di mercoledì 1 aprile 2020 alle ore 17.00 si stabilisce di leggere:
Ritratto in seppia di Isabel Allende

Sofia Iaccarino