Report n. 67 - GDL Leggerezza - La moglie perfetta di Roberto Costantini

Mercoledì 15 giugno 2021, ore 17.30
LXVII incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
L'incontro è avvenuto in modalità digitale, in videoconferenza.

Molto diffuso il gradimento di questo libro, con pochissime eccezioni. Una scrittura non sempre lineare ma semplice eppure coinvolgente, dato che la narrazione si avvale positivamente del passare dall'uno all'altro protagonista in prima persona. L' autore è stato una scoperta per più d'una lettrice.
Lo sfondo è molto realistico e tocca problematiche come la tracotanza e lo strapotere della mafia con la sua rete di legami sacri quanto discutibili, la violenza delle borgate romane che si esprime al meglio negli stadi di calcio, l'ipocrisia di una certa società borghese benestante, le invidie, i rancori e i soprusi nella Procura di Stato, facilmente riconoscibili in tante strutture pubbliche e non solo.
L'intreccio, inutilmente complesso, proprio per l'eccessiva varietà di situazioni, soggetti e ambienti, risente anche di una certa “ingenuità”: alcuni dettagli della soluzione dell’enigma sono facili da capire con molto anticipo rispetto alla fine del romanzo, che quindi manca un po'dell’effetto sorpresa.
I personaggi hanno uno spessore che sposta frequentemente l'attenzione dalla trama al singolo attore, al carattere e alle vicende personali, per cui forse non è sbagliato ritenere che il tema principale del libro sia quello delle relazioni umane, in particolare delle dinamiche di coppia e più in generale di
famiglia. Nessuno è innocente e nessuno è quello che appare. Travestimenti e appropriazioni di identità al limite del credibile, scambi di ruoli, ma tutto sembra già visto nella letteratura di genere.
Bianca, la moglie perfetta, dall'implacabile autocontrollo, è la sacerdotessa dell'apparenza; il più insignificante è lo psicologo Nanni, il debole marito che oscilla tra la stupidità e la buona fede; molto ben descritte le due sorelle americane, che interagiscono in barba alla percezione che se ne ottiene col progredire del racconto. Evidente l'analogia con Jessica Rabbit della debordante Scarlett.
Costantini, nel delineare il personaggio di Balistreri, sembra peschi a piene mani nel repertorio classico del genere hard-boiled, come fa Hammett con Sam Spade o Chandler col suo Philip Marlowe, quei detective scontrosi e tenebrosi che al cinema avevano le facce di Humphery Bogart o di Robert Mitchum. E' senza dubbio il protagonista quell'ispettore selvatico e apparentemente indifferente a qualunque debolezza umana, intrattabile e poco socievole; persegue le sue intuizioni nel pieno sprezzo delle regole, passando con arrogante noncuranza sulla dignità di chi al suo fianco è in perenne adorante sottomissione. La sua storia di giovane estremista frustrato e poi convertito, è comunque abbondantemente raccontata negli altri romanzi della serie.
Piuttosto deludente è l'ultima parte del libro, ambientata tanti anni dopo, che svela infine la realtà dei fatti, ma sa un po' troppo di lieto fine, in cui tutto viene diluito e un po' banalizzato.
La parte migliore del romanzo consiste in tutte quelle numerose e veloci considerazioni dell'autore sulla natura e la scienza, le religioni, la ricerca dell'amore, la vecchiaia, la solitudine, la morte, che hanno suscitato appassionate riflessioni nel Gruppo, che vi si è soffermato a lungo.

Termine dell'incontro alle ore 19.00

Per l’appuntamento di mercoledì 6 ottobre 2021 alle ore 17.00 si leggerà:
Profumo di Patrick Suskind

Sofia Iaccarino