Report n. 75 - GDL LEGGEREZZA - LE COSE CHE NON HO di Grégoire Delacourt

Mercoledì  4 maggio 2022, ore 17.00
LXXV incontro  del Gruppo di lettura Leggerezza in Biblioteca Lame, sala dell'emeroteca

Se i più benevoli degli aggettivi espressi nel Gruppo sono: melenso o sballato, non si fatica a comprendere che questo libro non ha incontrato il consenso dei lettori, a parte in uno o due casi.  Sulla scrittura non c'è nulla che valga la pena di sottolineare, tranne che la semplicità della struttura e del lessico ne favoriscono la scorrevolezza. Sarebbe stata apprezzata una maggiore serietà dell'autore nel documentarsi su certe procedure, per esempio sull'inverosimile assegno da 18 milioni di euro.  Nell'ultima parte la narrazione diventa davvero stucchevole, indugiando nel descrivere i riconoscimenti  che la protagonista guadagna con le generose elargizioni ad amiche e corrispondenti vari del suo blog, con tanto di e-mail riportate per intero, e la conquista di un nuovo  benessere e perfino di una nuova relazione.  Sembra di essere dentro il più classico dei romanzi Harmony, con una sola destinazione: il rassicurante happy end. Ciò nonostante l'atteggiamento della donna abbia suscitato un'indignazione piuttosto violenta in qualche lettrice.
    Ci si chiede quale sia il motivo del successo di quest'opera, forse perché affronta il problema di tenere insieme i rapporti matrimoniali  e rappresenta in particolare quella  situazione così tanto diffusa nelle famiglie, per cui, in ostinato silenzio e tacito accordo, si accetta la più scialba mediocrità soltanto per quieto vivere, trasformando anche le cose più banali in motivo di comoda soddisfazione.
    L'autore ha fallito nel completare il ritratto di Jocelyne, la moglie, ma anche del marito Jocelyn, sui cui comportamenti restano parecchi interrogativi: perché lei nasconde la verità? Perché non ha lasciato ben prima un uomo che l'ha così umiliata e quei figli che non le dimostrano la benché minima attenzione? Perché lui torna a chiedere di essere accolto? Quando lei dichiara: sono amata e non amo più, chi ama chi?
    La donna si è costruita il suo bel quadretto rosa,  a prescindere dalla realtà, e teme di perderlo rivoluzionando col denaro il modo di vivere ormai consolidato; preferisce  continuare a sognare piuttosto che rischiare un cambiamento che potrebbe essere distruttivo. Lei, sola anche quando il marito è presente, bloccata dal timore di uscire dalla sua comfort zone, vive un'infelicità anestetizzata e continua a compilare le sue liste, dei bisogni come dei desideri, sempre però tenendo ben presenti le aspettative del suo uomo, che deve restare il capofamiglia, e dei due figli.  Le manca il coraggio di mutare la sua piatta esistenza per paura dell'incognito e finisce col piantare con le sue stesse mani le premesse per l'inganno.  Lui, altrettanto infelice ma ben lontano dal porsi analoghi dubbi, abilissimo nel dissimulare le proprie intenzioni con un comportamento ambiguo, fa la sua scelta sconvolgente ma poi, dopo un ampio giro, si riduce a mendicare affetto e ottiene la fine che si è meritato. Tutto piuttosto scontato e superficiale.
    Comunque, anche intorno a questo libro in fondo così malinconico, non viene meno il consueto ampio dibattito, che spazia dai legami familiari al famigerato egoismo maschile, per approdare alla più ovvia delle conclusioni: i soldi non fanno la felicità. Però cambiano la vita e possono fare molto male.

     Termine dell'incontro alle ore 18.50

Per l’appuntamento di  mercoledì 8 giugno 2022  alle h. 17.00 si leggerà:
Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Roy Lewis
Per l’appuntamento  di  mercoledì 5 ottobre  2022  alle ore 17.00 si leggerà:
Dossier Odessa di Frederick Forsyth

Sofia Iaccarino