Palazzo Ghiselli-Vasselli

via Santo Stefano, 63, Bologna

Nel palazzo risiedono le Ancelle del Sacro Cuore, dette anche “suore spagnole", che gestiscono un convitto femminile. L’edificio fu costruito nel ‘500 e rifatto nel ‘700. All’interno vi sono dipinti di Guercino, Gaetano Gandolfi e Basoli. Ha subito nel 1927 un restauro del Comitato per Bologna Storica e Artistica, che ha riportato in luce le finestre ogivali originali. Risultano ben conservate le finestrelle rotonde del fregio, il cornicione e il portico.


> Tiziano Costa, Silvia D’Altri, Marco Poli, TuttaBologna. Per conoscere il meglio della città, Bologna, Costa, 1997, p. 53


e ancora ...

La facciata richiama quella del palazzo Felicini in via Galliera, e pei suoi elementi - finestre ad arco tondo con pennacchi nell’inquadratura, circondate da ghiere in terracotta e in alto gli occhi tondi - appartiene alla tradizionale architettura bentivogliesca. Molti affreschi decorano le sale opera di noti pittori del seicento e settecento: Guercino, Giacomo Cavedoni, Donato Creti, Antonio Basoli, Gaetano Gandolfi.


> Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, p. 328


 

Il palazzo ospitò nel 1507 Gastone de Foix, il governatore di Milano accorso nel 1511 a spezzare l’assedio di Bologna da parte degli spagnoli e quindi morto nella battaglia di Ravenna del 1512. Dalle sue finestre assistette al Palio di San Rufillo del 1586 una ambasceria giapponese, che si era recata a rendere omaggio a papa Sisto V. L’edificio fu acquistato dal 1945 dalle Ancelle del S. Cuore, fondate il Spagna nel XIX secolo da S. Raffaella Maria del S. Cuore.


> Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell’arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 121