Luce e ombra nella piazza

Uscendo dalla biblioteca non resistette alla tentazione di aprire a caso il libro che teneva tra le mani, e facendo volare le pagine come si fa con un mazzo di carte nuove, corse qua e là con lo sguardo curioso. I caratteri sfuocati, le righe sovrapposte e il grigiore della pagina, le ricordarono che la sua vista non era più quella di una volta. Frugò dentro la sua capiente borsa e pazientemente, ma anche nervosamente, cominciò la ricerca: le mani affannate riconobbero il portafoglio, gonfio di ricevute, elenchi della spesa, tessera della Coop, scontrini, prenotazioni mediche, e poche banconote; il portadocumenti, con la patente, la carta d'identità, il bancomat, la carta di credito, la tessera sanitaria, e le altre cento tesserine ARCI, AGIS, UISP, SALA BORSA, CINE LUMIERE, TEATRI, PALESTRA,..., tutte insieme tanto per facilitare l'eventuale azione del ladro; le chiavi di casa, compresa quella della posta, della bici, dell'ufficio, della casa di campagna....; le sigarette (era forse il momento di smettere, data la massacrante campagna antifumo?); un foulard per difendersi dall'aria condizionata che, in quel primaverile anticipo d'estate, all'interno della biblioteca era sempre troppo alta e sparata direttamente sulla cervicale dei poveri lettori; le bollette da pagare, sempre troppe e troppo esose; il cellulare, amore - odio, amico-nemico della sua esistenza di singol; l'agenda degli appuntamenti di lavoro, dalle pagine logore e consunte, che di giorno in giorno aumentava il suo peso e le sue dimensioni; e cartacce varie ancora lì, sul fondo, dall'anno precedente....ma nulla che ricordasse i suoi occhiali con la leggera montatura dorata e con la catenella di perline che aveva creato lei stessa, con le sue manine di fata, una decina d'anni prima. La ricerca continuò poi nelle profonde tasche del suo camicione indiano, ma anche lì...solo un moccioso fazzolettino di carta.
La giornata era splendida e luminosa; il cielo blu si stendeva sulla città come un mantello protettivo e il sole accendeva il rosso mattone degli edifici. Gli auspici positivi per una buona giornata c'erano tutti. Lame di luce tagliavano l'antica piazza e illuminavano la scalinata di S. Petronio, lasciando in ombra tutto il resto: è uno spettacolo abbastanza frequente in questa città vetusta e lo sanno bene i suoi abitanti quando, immobili e incantati, si godono quel pezzo di piazza soleggiata.
Decise dunque di sedersi lì sulla nuda pietra: il corpo confuso in mezzo agli altri e la mente si sarebbe persa dentro quelle pagine, ora illuminate dai raggi chiari e caldi del sole che le consentivano di leggere qua e là alcune righe.
" ... 1567....periferia Nord di Bologna...parrocchia dell'Arcoveggio...sino alla Porta Mascarella...nel XIII secolo...Priorato dei Frati Gaudenti....la Chiesa dei santi Pietro e Paolo e di Santa Maria di Casaralta...vicinissimo alla villetta di Marc'Antonio Volta, nobile bolognese, sul muro della chiesa ...uomo brillante e colto, amico di artisti ...a Roma aveva ferito lo scrittore Pietro Aretino...poi accusato di assassinio...nominato dal Papa Commendatario dell'Ordine dei Gaudenti, poté godere dell'impunità...."
Sollevò lo sguardo perplessa e dubbiosa , chiedendosi se i suoi occhi non l'avessero tradita. Rileggendo, non poté comunque fare a meno di fermarsi a riflettere: - I nostri politici non hanno proprio inventato niente! - Ma incuriosita, seppur con grande sforzo, proseguì:
"...il luogo fu per molto tempo esaltato per le delizie che offriva...a Casaralta...giardini, serre, piscine...il noto pittore e scultore Pellegrino Tibaldi...un enorme mascherone nel salone centrale...stanze affrescate...ville...quella del Senatore Volta era una delle più magnifiche..."
Ma dove? si chiese lei ancor più spiritata pensando ai palazzoni popolari della Casaralta che conosceva.
"1745 ...edifici messi all'asta...luogo di villeggiatura per i seminaristi...la Pietra (scritto proprio con la maiuscola!) murata sulla facciata esterna del campanile...un antichissimo enigma...crollo nel 1885, ma la Pietra non travolta nemmeno dai bombardamenti del '43, lì Aelia Laelia si è salvata..."
A questo punto la curiosità e la bramosia di saperne di più la divorano.
Una Pietra misteriosa? Una lapide con un epitaffio? Un enigma? L'Enigma Bolognese? Ma dove? Quando? Chi?
Le domande si accavallano, le idee si intrecciano, un ronzio nella testa (oltre che la mancanza dei suoi occhiali, si sa) le impedisce di cogliere il bandolo di questa matassa; un fremito percorre il suo corpo e gli occhi affaticati vorrebbero proseguire, ma stentano nell'impresa: il sole sta attraversando la piazza e un'ombra lunga e fresca ha già avvolto la scalinata.
Ri-prova e ri-tenta:
"...testo dell'iscrizione...possibili interpretazioni...studiosi tedeschi, belgi, bolognesi..." ,
e poi una patina le annebbia la vista.
Un filo di bava ormai scende dalla sua bocca semiaperta, pur nell'arsura che le secca la gola; ma da autentica Capricorna, non si dà per vinta. Dilata e stringe le pupille nello sforzo estremo di intravedere alcune parole scritte in stampatello maiuscolo:
".....ANIMA.......MATERIA PRIMA....IDEA...."
Una rabbia feroce le annoda lo stomaco. Perché questi Editori e Tipografi non si ricordano mai che i lettori, col passare del tempo, invecchiano?
Inutile continuare a frugare in quella borsa, svuotarla di tutto sotto gli occhi stupiti degli altri avventori della piazza. Nulla e nessuna idea. Ce l'ha col mondo intero. Insofferente e rabbiosa, scaglia il libro sul gradino sottostante, mentre il suo sguardo distratto e sconsolato, è attratto da un corteo nuziale appena uscito da Palazzo D'Accursio: la sposa, lo sposo, i bambini, i parenti, gli amici. Scenografia stupenda nella piazza da Lei tanto amata.
Intanto il libro apre le sue braccia e, a caratteri cubitali, in grassetto, a tutta pagina, appare:

Elia Lelia Crispis
Nec vir, nec mulier, nec androgyna,
nec puella, nen iuvenis, nec anus,
nec casta, nec meretrix, nec pudica,
sed omnia
sublata nec fame veneno
sed omnibus
nec coelo, nec aquis, nec terris,
sed ubique jacet

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Una folata di vento improvviso richiude il mistero dentro quelle pagine.