Biblioteche di Bologna
copertina di La notte
Elie Wiesel

La notte

Schulim Vogelmann
Firenze, Giuntina, 1980
Isbn: SBL0307614   Collocazione: ADO Romanzi WIE
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La testimonianza di un adolescente che sopravvive ai campi concentrazionari di Auschwitz e Birkenau. Figlio di un rabbino, non ha mai messo in dubbio l’esistenza di Dio. Con la deportazione e la prigionia tutto si capovolge, e Dio, per lui e non solo, muore definitivamente. All’inizio, per la comunità, l’idea che sia in corso un programmatico sterminio degli ebrei è priva di fondamento, troppo insensato per essere vero. La tragedia, infatti, li coglie completamente di sorpresa e impreparati. L’esperienza del ghetto e, poco dopo, del campo di concentramento, mostra invece che la follia dell’uomo può prevalere sulla ragione. Chi si salva, non sfugge semplicemente alla morte, ma vive la condizione del “sopravvissuto”. «Avremo scordato tutto: la morte, la fatica, i bisogni naturali. Più forti del freddo e della fame, degli spari e del desiderio di morire, condannati ed erranti, semplici numeri, eravamo gli unici uomini sulla terra».

"Ciò che affermo è che questa testimonianza, che viene dopo tante altre e che descrive un abominio del quale potremmo credere che nulla ci è ormai sconosciuto, è tuttavia differente, singolare, unica. (...) Il ragazzo che ci racconta qui la sua storia era un eletto di Dio. Non viveva dal risveglio della sua coscienza che per Dio, nutrito di Talmud, desideroso di essere iniziato alla Cabala, consacrato all'Eterno. Abbiamo mai pensato a questa conseguenza di un orrore meno visibile, meno impressionante di altri abomini, ma tuttavia la peggiore di tutte per noi che possediamo la fede: la morte di Dio in quell'anima di bambino che scopre tutto a un tratto il male assoluto?" (dalla Prefazione di F. Mauriac) (da ibs.it)