Donna che legge

A me i libri piace dirli.
Dirli con la voce, di solito la mia, perché mi viene da capirli meglio così.
Anche i saggi o le guide turistiche, davvero, li capisco meglio.
Mi piace anche se li legge qualcun altro o altra, se legge bene.
Come si fa a leggere bene un libro con la voce? Risposta complicata, intanto bisogna avere una voce, non tutte le persone ce l'hanno.
Non parlo dei muti o dei sordi, parlo di voci che non sanno di esistere.
Come per la scrittura: altrimenti tutti scriverebbero grandi romanzi, saggi avvincenti.
Non è così.
Un poeta Elio Pagliarani mi disse "la grande poesia è poesia da dire, l'altra è la povesia da mal de' panza". Anch'io pensavo così ma se lo dice un grande poeta allora è proprio vero.
Il problema è che non sempre puoi leggere ad alta voce, ti prendono per matta, oppure disturbi.
Neanche in casa tua lo fai sempre, non ti senti tanto normale.
Allora mi viene da fare l'inverso: leggere in posti affollati, non troppo però, posti come la Sala Borsa a Bologna, dove non c'è il silenzio delle altre biblioteche.
Io nelle altre biblioteche mi addormento, davvero! In quel silenzio, in quel non disturbare, prima mi sento mancare l'aria, poi dormo.
Non va bene lo so, infatti dai tempi dell'università, da quando ho scoperto che non c'era verso, io lì dormivo, non sono più andata in biblioteca per leggere. Preferisco un bar, una panchina, la sala d'aspetto di qualche ufficio o dentista.
Poi ho scoperto Sala Borsa: lì tutti parlano, anche se con attenzione agli altri, camminano, prendono il caffè, guardano un film o non fanno niente, stanno a sedere e basta. Ecco lì in quel brusio con variazioni della città che passa in mezzo ai libri, io riesco a leggere, leggere solo con gli occhi e non mi addormento. Perché la voce del libro è impastata sostenuta ritmata dai sussurri di chi passa, dal ritmo dei passi, dal colore dei cappotti o degli zaini, dai cucchiaini nel caffè.
E se tu leggerai attenta le parole del libro il mondo attorno prenderà la forma del libro ma anche, e questo è sorprendente, il libro prenderà forma e voce dal mondo.

Ecco per me leggere con la voce è come far entrare nel libro tutto il mondo che conosco, ma anche quello che mi è misterioso, o quello dei morti, dei ricordi, dei sogni.
Per questo si scrivono libri, no?